«Il promotore di giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha aperto una indagine nei confronti di due ex-dirigenti dello Ior per una ipotesi di peculato per operazioni immobiliari avvenute nel periodo 2001-2008». Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi conferma con queste parole che «l’indagine è estesa anche a un avvocato per concorso nei fatti». Le parole del direttore della sala stampa vaticana seguono una nota dello stesso Istituto per le opere di religione (Ior) nella quale si spiega che lo Ior «ha denunciato due ex manager e un avvocato alcuni mesi fa, atto che sottolinea il suo impegno a favore della trasparenza e della tolleranza zero, anche in relazione a sospetti su fatti del passato. Le denunce presentate alle autorità vaticane concernono fatti avvenuti tra il 2001 e il 2008 ed emersi nel quadro del processo di verifica interna avviato dall'Istituto all'inizio del 2013. I conti tenuti presso lo Ior dagli indagati sono stati sequestrati su ordine del promotore della Giustizia».
La nota non fa nomi, ma gli indagati sono l’ex presidente dello Ior, Angelo Caloja, l’ex direttore Lelio Scaletti e l’avvocato Gabriele Liuzzo per operazioni che si aggirano sui 23 milioni di euro.
«Siamo molto lieti che le autorità vaticane stiano agendo con risolutezza», ha affermato Jean-Baptiste de Franssu, presidente del Consiglio di sovrintendenza dello Ior, mentre la nota avverte che lo Ior «si asterrà dal rilasciare altre dichiarazioni mentre sono in corso le indagini».