Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
 

Lo scambio della pace

29/07/2012 

È obbligatorio lo scambio della pace nella Messa?

Paolo P.


Lo scambio della pace tra i fedeli che celebrano la cena del Signore è un rito già attestato da Giustino (anno 150 circa). Diventato nel corso del Medioevo un gesto riservato al clero e solo nelle Messe solenni, è stato ripristinato dalla riforma liturgica promossa dal Vaticano II. Con questo rito «la Chiesa implora la pace e l’unità per sé stessa e per l’intera famiglia umana, e i fedeli esprimono la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole prima di comunicare al sacramento » (Messale Romano, n. 82). È un gesto antico e significativo, ma non obbligatorio (cf n. 154). Spetta alle Conferenze episcopali nazionali stabilirne le concrete modalità secondo le diverse culture. Ai singoli pastori, in accordo con il loro gruppo liturgico, spetta giudicarne l’opportunità secondo le circostanze affinché non diventi motivo di disagio, di distrazione e tanto meno di banalizzazione. È un gesto significativo che non deve essere logorato. Ignorarlo abitualmente costituirebbe un elemento di divisione con le altre comunità che celebrano con lo stesso rito il sacrificio di Cristo.

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo