«Che Dio ispiri a tutti pensieri di compassione e di pace». Papa Francesco, appena informato dell'uccisione dei tre giovani studenti israeliani, rapiti in Cisgiordania 18 giorni fa, ha subito sottolineato, come recita il comunicato della sala stampa vaticana che «è una notizia terribile e drammatica. L’assassinio di persone innocenti è sempre un crimine esecrabile e inaccettabile, e un gravissimo ostacolo sul cammino verso quella pace per la quale dobbiamo instancabilmente continuare a impegnarci e a pregare».
Come già aveva detto ieri nell'Angelus a proposito della guerra in Iraq, il Papa ha ricordato che «la violenza chiama altra violenza e alimenta il circolo mortale dell’odio».
Papa Francesco si unisce al dolore «inenarrabile delle famiglie colpite da questa violenza omicida e al dolore di tutte le persone colpite dalle conseguenze dell’odio, e chiede a Dio di ispirare a tutti pensieri di compassione e di pace».
Intanto a Roma, nella Sinagoga sul lungotevere de' Cenci, la
comunità ebraica, dopo aver appreso la notizia del
ritrovamento dei corpi di Eyal, Gilad e Naftali, ha organizzato una veglia di preghiera.