La pubblicità da sempre racconta molte verità parziali. Ovvero verità che nel loro piccolo possono anche stare in piedi, ma che del prodotto reclamizzato definiscono solo un aspetto e ci fanno perdere la visione dell'insieme.
Per esempio, la pubblicità degli alcolici ci proietta sempre in un mondo di socialità e convivialità, di festa e divertimento. Nessuno vede mal il problema dell'alcolismo o il binge-drinking dei giovanissimi, quando osserva lo spot di una bottiglia di liquore o di birra. Peccato che la maggioranza delle bottiglie di alcolici e super alcolici siano vendute ad una piccola minoranza che ha seri problemi di abuso e di dipendenza dall'alcol. e che non comparirà mai nei messaggi pubblicitari del prodotto, che li intrappola in uno dei comportamenti più dannosi per la salute che possa esistere al mondo.
Insomma, la pubblicità fa il suo mestiere. Ci dice tutto il bello del prodotto che va a promozionare. Il brutto, invece, il consumatore, poi, lo scopre per conto proprio. Quando si accorge che tutte le meraviglie tanto decantate nello spot sono perle rare, se comparate alle molte difficoltà e problematicità che alcuni prodotti recano nella nostra vita.
Si pensi ai cibi ipercalorici, sempre consumati da modelli in formissima, che non sanno farne a meno e che sembra ne mangino senza freni. Si pensi agli spot del gioco d'azzardo dove si vedono persone sempre sorridenti e felici, quando invece la realtà della ludopatia incide pesantemente sulla vita di troppe famiglie in cui una o più persone si sono perse in questa dipendenza.
Io penso che lo spot, pieno di magia e meraviglia con cui Apple ci sta convincendo a far trovare sotto l'albero tanti nuovi IPad per tutti i famigliari, non racconti la verità. Due bambine che grazie all'IPad realizzano un messaggio di auguri per il nonno da poco rimasto vedovo, sono protagoniste di una storia davvero tenera e meravigliosa. Troppo bello però per essere vero. Perchè quando i nostri figli hanno in mano un IPad, non lo usano prevalentemente per coinvolgersi in attività creative ed espressive. Tra l'altro il modo migliore per imparare creatività ed espressività non è attraverso l'uso di strumenti tecnologici, che possono dare un contributo meraviglioso in questa direzione, ma che non sono mai il punto di partenza e che se entrano troppo presto nella vita dei giovanissimi rischiano anzi di ostacolare la fisiologica creatività che da sempre connota l'età evolutiva.
Quasi mai i nostri figli girano video con i loro IPad per la gioia dei loro famigliari, così come lascia credere lo spot della Apple. Molto più frequentemente girano video per gli utenti di TIk Tok, trascorrono ore a navigare su youtube, smettono di fare compiti e studiare lezioni per intrattenersi con i loro videogiochi preferiti.
Il video pubblicitario tutto questo non lo racconta. Le famiglie che stanno cercando di addomesticare le vite online dei loro figli, invece, tutto questo lo sanno benissimo. E non lo trovano nello spot della Apple. Che ci emoziona tantissimo. Ma forse ci nasconde la vera verità.