A Torino per discutere di sviluppo “dal
basso”. Dal 13 13 al 16 ottobre, il capoluogo
subalpino ospita il Forum mondiale dello sviluppo economico locale:
oltre 1.500 delegati provenienti da più di 120 Paesi si incontrano
per affrontare temi cruciali come il rapporto tra economia e
ambiente, il contrasto alla povertà, il ruolo delle periferie, il
lavoro come opportunità di riscatto sociale. Molti i sindaci
arrivati da tutto il mondo e le autorità internazionali, accanto a
ministri ed alte cariche istituzionali del nostro Paese. E' previsto
anche un intervento del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
L'appuntamento assume un significato particolare, in questo periodo
denso di stimoli. Siamo alle battute finali di Expo Milano 2015, con
le sue tante riflessioni sul futuro delle risorse alimentari
(compresa qualche polemica circa l'effettiva sostenibilità
dell'evento). Con la kermesse milanese il Forum di Torino intende
intrecciare un dialogo diretto, dettato dalla prossimità geografica
oltre che da quella dei contenuti. Non solo: lo sguardo della
comunità internazionale è orientato verso Parigi, dove il 30
novembre si aprirà la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon riceve papa Francesco nel quartier generale dell'Onu, a New York, il 25 settembre 2015. Foto Reuters.
Ma
il 2015 è anche l'anno dell'enciclica “Laudato sii” che il Santo
Padre ha voluto dedicare ai temi ambientali, esplorando il rapporto
tra custodia del creato e sviluppo umano.
Ai delegati riuniti a Torino Francesco
ha voluto indirizzare una lettera. «Le
ricorrenti crisi mondiali»
scrive il Santo Padre «hanno
dimostrato come le decisioni economiche che, in genere, cercano di
promuovere il progresso di tutti tramite la generazione di nuovi
consumi e il permanente incremento del profitto siano insostenibili
per lo stesso andamento dell’economia globale. Si deve anche
aggiungere che esse sono di per sé immorali, dal momento che
lasciano al margine ogni domanda su ciò che è giusto e ciò che
davvero serve al bene comune».
«Le discussioni politiche
ed economiche pubbliche e private devono invece interrogarsi su come
integrare i criteri etici nei sistemi e nelle decisioni»,
aggiunge il Pontefice ricordando due concetti chiave che gli sono
cari: «il piccolo è bello, il piccolo è efficace».
L'incontro, che si articola in 25
laboratori, 26 tavoli di discussione e 3 assemblee plenarie, è
promosso da Comune e Città Metropolitana di Torino, dall'Unione
delle Città e dei Governi Locali, dall'Ilo (l'agenzia delle Nazioni
Uniti che si occupa di lavoro) e dal programma Onu per lo Sviluppo,
insieme con numerosi attori locali, europei ed extraeuropei. E' la
terza volta che il Forum si riunisce: la tappa torinese si inserisce
in un cammino iniziato nel 2011 in Spagna e proseguito nel 2013 in
Brasile. L'edizione italiana prevede tre aree tematiche di confronto.
Il primo filone riguarda l'innovazione al servizio della crescita,
soprattutto per le aree geografiche più marginali ed escluse dai
programmi di sviluppo tradizionali. Il secondo focus è
dedicato al rapporto fra sviluppo locale e occupazione, nella ricerca
di condizioni di lavoro eque e accettabili per le comunità. Infine
la terza area tematica analizza il rapporto tra campagna e città e
le dinamiche economiche ad esso sottese. Inoltre il forum riflette su
come declinare a livello locale l'Agenda Post-2015, un programma di
17 obiettivi (alcuni ambiziosi al limite dell'utopia: il primo, ad
esempio, recita “sradicare la povertà in tutte le sue forme e
ovunque nel mondo”) recentemente adottato dalle Nazioni Unite e
dedicato allo sviluppo sostenibile per i prossimi quindici anni.
Partecipano
al forum autorità locali, regionali e nazionali, esponenti
del mondo accademico, di imprese e istituzioni impegnate a varie
titolo nella promozione dello sviluppo locale.
Significativo il ruolo
della Caritas, che interviene in quanto organismo pastorale presente
in tutto il mondo. «Parteciperemo al Forum Mondiale» spiega la
Caritas in una nota «per far sentire la voce dei poveri e l’urgenza
delle persone che bussano alla nostra porta in tutto il mondo. Per
l’anno giubilare della Misericordia Papa Francesco auspica che ogni
comunità locale possa diventare Oasi di Misericordia; Caritas
declina questo messaggio in un’accoglienza fattiva dei più poveri,
in progetti di sviluppo sostenibile e in una cultura solidale che
deve trovare riscontro tanto nell’economia quanto nella società».