Ragazzi carissimi, dopo i fatti di Roma
dobbiamo per forza guardarci in
faccia. Tutto può accadere e su quasi
tutto si può discutere. Gli sbagli anche
gravi vanno capiti e le devianze
vanno interpretate e risolte. Sapete
che non mi sono mai spaventato davanti a
niente e, per le mie idee, ho rischiato la vita.
Perché quello che mi ha fatto soffrire di
più sono state le umiliazioni, i sarcasmi e
le incomprensioni subite perfino da amici
di lunga data. Il mondo è convinto che io dia
sempre ragione a chi sbaglia, che dimentichi
le vittime, e che lo faccio per protagonismo.
Non ho bisogno di difendermi.
Però sull’omicidio di Luca Varani permettete
che il dissenso mio sia totale e schifato. La
bestialità e il sadismo, la fame di massacro
centellinato e pilotato sono l’incarnazione di
un nuovo tipo di bestia, chiamata uomo per
ipocrisia. Ulteriore assurdità si è consumata
in un noto programma Tv, nel quale il papà
di uno dei due imputati ha descritto il figlio
come normale, nonostante si facesse di cocaina
da anni, spendendo cifre altissime, nonostante
fosse in terapia e soffrisse di grossi
complessi identificatori.
Davanti a questa sequenza massmediatica
nessuno dei relatori ha avuto il coraggio di
mettere dei punti sulle i per aiutare il padre,
e noi ascoltatori, a porre ordine e chiarezza
dentro a questa storia maledetta. Non voglio
fare la guerra a una famiglia e, tantomeno,
a un padre. Voglio solo domandarmi perché
facciamo vedere alla gente casi così sconvolgenti
senza far loro capire se abitano ancora,
in televisione e nella vita, serietà, sincerità,
senso del dovere e quel minimo di coscienza
che diversifica un uomo da un mostro.
Di storie, ripeto, ne ho vissute di ogni tipo,
ma con questa bestialità e studiate in particolari
così agghiaccianti e premeditati, mai. Ragazzi,
dove siamo arrivati? Se avete un minimo
di coscienza dovete non solo farvi domande,
ma cercare risposte urgenti e trovare modalità
serene per i vostri giusti divertimenti.
Ragazzi, insisto con voi, sapendo che
dovrei insistere molto di più con i vostri padri.
La paternità dal punto di vista educativo
va costruita ma, soprattutto, sono i padri che
devono credere nel loro ruolo, complementare
a quello della madre e orientato sui doveri
propri, sui diritti nostri e sulla solidarietà, vissuta
sia dai padri sia dai figli.