Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 ottobre 2024
 
Caso Varani
 

Don Mazzi: «Questa bestialità non può avere scuse»

18/03/2016  Omicidio Varani: anche i risvolti massmediatici del caso sono un’assurdità

Ragazzi carissimi, dopo i fatti di Roma dobbiamo per forza guardarci in faccia. Tutto può accadere e su quasi tutto si può discutere. Gli sbagli anche gravi vanno capiti e le devianze vanno interpretate e risolte. Sapete che non mi sono mai spaventato davanti a niente e, per le mie idee, ho rischiato la vita.
Perché quello che mi ha fatto soffrire di più sono state le umiliazioni, i sarcasmi e le incomprensioni subite perfino da amici di lunga data. Il mondo è convinto che io dia sempre ragione a chi sbaglia, che dimentichi le vittime, e che lo faccio per protagonismo. Non ho bisogno di difendermi.
Però sull’omicidio di Luca Varani permettete che il dissenso mio sia totale e schifato. La bestialità e il sadismo, la fame di massacro centellinato e pilotato sono l’incarnazione di un nuovo tipo di bestia, chiamata uomo per ipocrisia. Ulteriore assurdità si è consumata in un noto programma Tv, nel quale il papà di uno dei due imputati ha descritto il figlio come normale, nonostante si facesse di cocaina da anni, spendendo cifre altissime, nonostante fosse in terapia e soffrisse di grossi complessi identificatori.
Davanti a questa sequenza massmediatica nessuno dei relatori ha avuto il coraggio di mettere dei punti sulle i per aiutare il padre, e noi ascoltatori, a porre ordine e chiarezza dentro a questa storia maledetta. Non voglio fare la guerra a una famiglia e, tantomeno, a un padre. Voglio solo domandarmi perché facciamo vedere alla gente casi così sconvolgenti senza far loro capire se abitano ancora, in televisione e nella vita, serietà, sincerità, senso del dovere e quel minimo di coscienza che diversifica un uomo da un mostro.
Di storie, ripeto, ne ho vissute di ogni tipo, ma con questa bestialità e studiate in particolari così agghiaccianti e premeditati, mai. Ragazzi, dove siamo arrivati? Se avete un minimo di coscienza dovete non solo farvi domande, ma cercare risposte urgenti e trovare modalità serene per i vostri giusti divertimenti.
Ragazzi, insisto con voi, sapendo che dovrei insistere molto di più con i vostri padri. La paternità dal punto di vista educativo va costruita ma, soprattutto, sono i padri che devono credere nel loro ruolo, complementare a quello della madre e orientato sui doveri propri, sui diritti nostri e sulla solidarietà, vissuta sia dai padri sia dai figli.

I vostri commenti
28

Stai visualizzando  dei 28 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo