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venerdì 11 ottobre 2024
 
 

Lotta allo spreco: l'impegno dei cittadini

28/05/2014  Gestire le aree dei beni abbandonati, una mappatura delle buone pratiche dei servizi sanitari, la formazione degli studenti sin dalle mense scolastiche. Ecco le proposte emerse alla Prima Festa nazionale per la lotta agli sprechi.

Lavorare per creare una Borsa civica per gestire la domanda e l'offerta delle aree e dei beni
abbandonati e rimetterli a disposizione della collettività; una mappatura degli sprechi e delle
buone pratiche dei servizi sanitari del nostro Paese; la formazione degli studenti come
promotori della lotta agli sprechi a cominciare dalle mense scolastiche.

Sono alcune delle attività concrete lanciate da Cittadinanzattiva nel corso dei tre giorni di
SpreK.O. , I Festa nazionale per la lotta agli sprechi che si è tenuta a Spoleto presso la Rocca Albornoziana dal 2 al 4 maggio.

«Abbiamo voluto trattare il tema degli sprechi in modo trasversale ed integrato, e non per
singoli ambiti di riferimento - dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di
Cittadinanzattiva - perchè di spreco si può parlare ogni volta che si fa un uso egoistico dei
beni comuni. Ci siamo mossi con una prospettiva locale, partendo dalla valorizzazione dei
territori e delle singole iniziative ed esperienze civiche ma anche globale, perchè alcuni temi,
come quello dello spreco ambientale e del consumo del suolo, possono essere affrontati solo
agendo in un contesto internazionale. Inoltre, abbiamo voluto mettere a fuoco ciò che i
cittadini, singoli ed associati, possono fare, ed in parte già fanno, per contribuire alla lotta agli
sprechi».

Ecco  alcuni dati relativi al tema dello spreco e presentati a Spoleto: il 42% dello spreco alimentare avviene a casa, ogni italiano getta nella spazzatura 76 kg di cibo l'anno con uno spreco di 7 euro a settimana; negli ultimi tre anni è stata invasa dal cemento una area di 720 km quadrati, pari alla superficie di Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo, il costo stimato della immissione in atmosfera di CO2 e' stato di 130 milioni di euro, 500 i milioni spesi a causa della impermeabilizzazione del suolo (per manutenzione e pulizia dei canali e delle fognature), ulteriori 90 milioni per importare i cereali dall'estero che avremmo potuto invece coltivare sui nostri terreni; la spesa sanitaria è pari a circa 110 miliardi di euro l'anno e il peso della corruzione e frode equivale al 5-6% della spesa pubblica, mentre destiniamo alla prevenzione meno risorse di quanto avviene nel resto di Europa.

 
 
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