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mercoledì 25 giugno 2025
 
 

Lui vuole sposarmi e io non mi sento pronta

24/03/2017  "Forse è ora di chiedersi da dove arriva questa mania di perfezionismo che oggi turba i sonni di tanti giovani: che non rischiano, che mantengono relazioni provvisorie, part-time"

Si è dichiarato, €finalmente! Mancava che, come si faceva una volta, si inginocchiasse davanti a me. Lo desideravo tanto: mi vuole sposare! Ma adesso mi sono accorta che sono io a non essere pronta… Troppo impegno e, poi, sarò una brava moglie? E lui mi ha messo in chiaro che vorrà anche dei €figli… Aiuto!

ALBACHIARA, 29 ANNI

Chissà quante donne, cara Albachiara, sarebbero orgogliose e gratificate dalla dichiarazione d’amore che hai ricevuto: una proposta di matrimonio, una prospettiva di famiglia con figli. E tu scopri che “non sei pronta”. Ti diamo ragione, sai: chi potrebbe dirsi pronto – anche dopo quarant’anni di matrimonio! – a quel mistero d’amore che è la vita a due, a questa consegna reciproca “sine die”, a questa fiducia? Ma dalla tua lunga e complessa lettera capiamo che ti fai un’autocritica esasperata. Anzi, pensi che forse lui si stia sbagliando, che in fondo in fondo «non sa quello che si fa». Invece sei tu che non vai mai bene a te stessa. Ti guardi con la lente di ingrandimento: qualsiasi difetto, piccolo o grande, ti rende indegna: «Così non vado bene!». Una volta un seminarista pieno di buone intenzioni, alla vigilia del diaconato, ci chiese aiuto perché diceva: «Voglio presentare al Signore Gesù un uomo perfetto!», testuali parole. «Peccato che Lui non se ne faccia niente di uomini perfetti!», abbiamo risposto. Forse anche il tuo lui non se ne fa niente di una donna perfetta (ammesso che esista), sarebbe una bella noia! Forse è ora di chiedersi da dove arriva questa mania di perfezionismo che oggi turba i sonni di tanti giovani: che non rischiano, che mantengono relazioni provvisorie, part-time. Insomma non hanno fiducia (in sé stessi, prima di tutto). Il mito dell’individuo che basta a sé stesso, che si autorealizza, è il virus tossico che inquina ogni rapporto d’amore (leggi il nostro testo Coppia fragile?), perché non dobbiamo “dipendere” dall’amore dell’altro e poi finiamo con il dipendere mostruosamente dall’approvazione altrui! Il rapporto d’amore ci trasforma: dopo decenni di vita insieme, non si è più “quelli di prima”; nel matrimonio ciascuno affida all’altro non solo ciò che è, ma ciò che sarà; non c’è cosa più preziosa di questo “camminare insieme”, sapendo di essere in due. Meraviglia che non ci chiede di essere perfetti, ma di aprire il cuore al meglio di noi, nonostante le fatiche e i buchi neri.

Foto iStock.

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