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venerdì 13 dicembre 2024
 
 

Luigi Marucci: "Il fango di Marino è una nefandezza"

03/01/2015  Il presidente nazionale dell'Ospol, l'organizzazione sindacale delle polizie locali, risponde al sindaco di Roma:« Può darsi che la notte di Capodanno qualche furbetto ci sia stato, ma i problemi della Capitale sono altri. Siamo sotto organico di tremila unità».

«È una nefandezza».
Cosa, i vigili assenteisti la notte del 31 dicembre?
«No, il sindaco Marino che butta fango gratuitamente sulla città di Roma e sui vigili che lavorano onestamente e il comandante della polizia locale, Raffaele Clemente, il quale avrebbe potuto tranquillamente chiamare in servizio quelli che non avevano presentato regolare certificato medico».
Quindi furbetti non ce ne sono.
«Può darsi che la notte di Capodanno qualcuno ci sia stato ma i problemi a Roma sono altri».

Luigi Marucci, presidente nazionale dell'Ospol, l'organizzazione sindacale delle polizia locali, è un fiume in piena. «Le cose non stanno come dicono i giornali», chiarisce.
Marino paventa licenziamenti.
«Chi ha fatto il furbo e non si è presentato al lavoro senza averne diritto può essere licenziato. Questo lo prevede la legge e lo deciderà il giudice non Marino o il comandante Clemente. Se questi vigili avevano un regolare certificato medico delle Asl per non lavorare non hanno violato nessuna legge».

L'80 per cento ha dato forfait. Solo un caso?
«Ci sono i vigili che hanno la legge 104 che dà diritto a prendere un giorno di riposo per stare con la persona disabile che si assiste. Lo prevede la legge. Poi a Roma ci sono un centinaio di donatori di sangue. È la stessa amministrazione comunale che ci sprona a donare. Chi lo fa ha diritto per legge a 24 ore di riposo. Se vogliamo ragionare su tutti questi dati bene, altrimenti si fa solo populismo e si criminalizza l'intero corpo della polizia municipale».

Quindi tutti erano giustificati.
«Ripeto: i furbetti vanno puniti ma c'è anche chi è si è ammalato durante il lavoro per colpa dell'amministrazione che non gli ha fornito gli strumenti di protezione adeguati. Quando prestiamo servizio di notte al gelo non abbiamo una giacca pesante per coprirci, un casco protettivo o un paio di scarponi imbottiti. Stiamo sette ore sulla strada, abbiamo una grossa incidenza di malattie professionali, i dati veri purtroppo non vengono mai tirati fuori».

Quali sono?
«Siamo sotto organico di tremila unità, questa è l'altra nefandezza. Da quando c'è Marino al Campidoglio, poi, i servizi sono calati. La città da controllare diventa sempre più grande, seimila uomini non bastano, siamo gli stessi di vent'anni fa e abbiamo centodieci compiti da espletare. C'è un concorso in atto da oltre 6 anni. Ci sono duemila giovani idonei, vincitori di concorso, e sono in attesa di lavorare ma il sindaco non vuole fare le assunzioni. Noi ci troviamo senza personale e queste persone senza lavoro. Nessuno sa, inoltre, che i nostri agenti che controllano la movida notturna o fanno gli sgomberi nei campi rom non hanno una polizza contro gli infortuni, se uno viene bastonato o ferito, come è successo di recente, durante il servizio non ha diritto a nessun indennizzo mentre carabinieri e polizia hanno diritto all'equo indennizzo. La verità è che così non si può andare avanti».

Ma non potete sedervi attorno a un tavolo e trovare un accordo?
«Tempo fa abbiamo proposto a Marino di istituire il vigile di quartiere come hanno fatto a Milano e non ha fatto nulla. La verità è che a Roma c'è un'organizzazione del lavoro vecchia di 20 anni e un'amministrazione che non vuole ascoltare e coglie la palla al balzo, come in questo caso, per accusare e basta. A Milano c'era un tavolo aperto su questi stessi temi e alla fine si è trovato un accordo con il sindaco Pisapia. Perché a Milano si sono messi d'accordo e a Roma no? I sindacati sono gli stessi»

 
 
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