Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 29 aprile 2025
 
 

Missione Luna, proteggere le orme

01/06/2012  Nei prossimi anni la Luna sarà la meta di decine di missioni affidate a robot. Il rischio è cancellare le orme lasciate durante le missioni "umane". E allora la Nasa corre ai ripari.

«Un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l'umanità». Sono le parole pronunciate da Neil Armstrong posando il piede sulla superficie della Luna. A 43 anni di distanza, le impronte dei suoi passi sono ancora lì. E con le sue orme, quelle degli altri 11 uomini che hanno camminato sul satellite della Terra fra il luglio del 1969 e il dicembre del 1972. Senza atmosfera e, quindi, senza vento né pioggia a cancellarli, quei segni sulla scura sabbia lunare resteranno per l'eternità. Così, almeno, si pensava. Ora, però, la Nasa è preoccupata. A mettere in pericolo i siti delle missioni Apollo non è l'ambiente, ma l'uomo. Nei prossimi anni, infatti, la Luna sarà la meta di decine di missioni affidate a robot, in attesa del ritorno degli astronauti. Ritorno soltanto rinviato dalla congiuntura economica. Ecco il primo atterraggio sulla Luna nel 1969, con all'inizio la famosa frase di Armsrtrong, «One small step for man, one giant leap for mankind»:


A preparare missioni non sono soltanto le agenzie governative, ma anche i privati, sempre più attivi in campo spaziale. I fondatori di Google, per esempio, ha deciso di finanziare il Lunar X Prize, che mette in palio 30 milioni di dollari per chi riuscirà a inviare un robot sulla Luna. La macchina dovrà riuscire a percorrere almeno 500 metri sulla sua superficie e inviare immagini ad alta definizione. I team concorrenti sono già 26. Così la Nasa si è mossa e ha convinto gli organizzatori ad accettare una serie di regole per proteggere l'integrità dei luoghi dove gli uomini, per la prima volta, hanno posato il piede su un altro corpo celeste.


Queste regole, che vogliono anche proteggere l'ambiente lunare da contaminazioni nocive per la scienza, non hanno ovviamente il valore di norme internazionali, ma sono un punto di partenza. Negli ultimi anni i sei siti dove sono sbarcati gli astronauti americani sono stati fotografati a più riprese da una sonda della Nasa, il Lunar Reconnaissance Orbiter. Munita di potenti teleobiettivi, la navicella ha inviato immagini nelle quali si vedono chiaramente gli stadi di discesa dei Moduli Lunari, alcune apparecchiature scientifiche e i piccoli fuoristrada elettrici Lunar Rover impiegati nelle ultime missioni Apollo. Sono addirittura riconoscibili le tracce delle ruote sulla sabbia. Tutto è rimasto com'era allora. O quasi. Quasi certamente non vi è più traccia delle bandiere americane piantate dagli astronauti. Il loro tessuto, si poi è scoperto, viene distrutto negli anni dai raggi solari. A questo la Nasa non aveva pensato.

Multimedia
«Gloria a Dio nell'alto dei Cieli»: Paolo VI, la notte dello sbarco sulla Luna
Correlati
«Gloria a Dio nell'alto dei Cieli»: Paolo VI, la notte dello sbarco sulla Luna
Correlati
L'uomo sulla Luna, 50 anni fa
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo