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giovedì 12 settembre 2024
 
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L’Unicef: «Tolleranza zero verso le mutilazioni genitali femminili»

06/02/2016  Almeno 200 milioni di donne e bambine hanno subito mutilazioni genitali femminili in 30 Paesi. Lo rende noto un nuovo report dell'Unicef, pubblicato in occasione della Giornata Onu di Tolleranza Zero verso la Mutilazioni Genitali Femminili (Mgf), che si celebra oggi.

Dai dati del dossier pubblicato dall’Unicef (“Female Genital Mutilation/Cutting: A Global Concern”) si evince che la metà delle bambine e delle donne – 200 milioni in tutto il mondo – che hanno subito la pratica vive in 3 paesi: Egitto, Etiopia e Indonesia.

Ma l'Occidente non può dirsi immune: in Europa, Australia, Canada e negli Stati Uniti, si registrano casi di Fgm soprattutto tra gli immigrati provenienti dall'Africa e dall'Asia sud-occidentale.

Ragazze masai che partecipano a un rito alternativo che ha evitato loro di subire la mutilazione genitale. Il Progetto è portato avanti da Amref (le foto sono tutte di Alessandro Rocca).
Ragazze masai che partecipano a un rito alternativo che ha evitato loro di subire la mutilazione genitale. Il Progetto è portato avanti da Amref (le foto sono tutte di Alessandro Rocca).

Tra tutte le vittime, 44 milioni sono bambine e adolescenti fino a 14 anni

Sono episodi che avvengono nella più totale illegalità e che quindi sono difficili da censire statisticamente. Tra tutte le vittime, 44 milioni sono bambine e adolescenti fino a 14 anni: in questa fascia di età, la prevalenza maggiore è stata riscontrata in Gambia, con il 56%, in Mauritania con il 54% e in Indonesia, dove circa la metà delle adolescenti (con un'età fino a 11 anni) ha subito mutilazioni. I Paesi con la più alta prevalenza tra le ragazze e le donne tra i 15 e i 49 anni sono: la Somalia (98%), la Guinea (97%) e la Repubblica di Gibuti (93%). In molti Paesi, inoltre, la maggior parte delle donne ha subito mutilazioni genitali prima di aver compiuto 5 anni.

Rispetto al 2014 il numero di donne e bambine sottoposte a mutilazioni genitali è aumentato di circa 70 milioni. Ciò è dovuto alla crescita della popolazione in molti Paesi e ai dati rappresentativi a livello nazionale raccolti dal governo dell'Indonesia. Visto che è disponibile un maggior numero di dati sulla diffusione delle Fgm, risulta che il numero totale di donne che ha subito le mutilazioni è in aumento. Nel 2016, sono 30 i Paesi che hanno a disposizione dati rappresentativi a livello nazionale. Nell'analisi sono compresi studi e racconti che forniscono prove sulle Fgm come un problema globale dei diritti umani che colpisce le bambine e le donne in ogni regione del mondo. 

Un altro momento del rito alternativo tra i masai, in Kenya.
Un altro momento del rito alternativo tra i masai, in Kenya.

«Le Fgm violano i diritti delle ragazze e delle donne», dice Geeta Rao Gupta di Unicef

  

Le Fgm si riferiscono al numero di mutilazioni-escissioni effettuate. Indipendentemente dalla forma praticata, rappresentano una violazione dei diritti dei bambini. «Le Mutilazioni Genitali Femminili differiscono a seconda delle regioni e delle culture, con alcune forme che provocano rischi per la vita di coloro che le hanno subite», sottolinea Geeta Rao Gupta, vicedirettore generale dell'Unicef. «In ogni caso», spiega, «le Fgm violano i diritti delle ragazze e delle donne».

Nonostante i dati preoccupanti, la spinta contro le mutilazioni genitali femminili sta crescendo. I tassi di prevalenza delle Fgm tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni sono diminuiti, con un 41% in meno in Liberia, un 31% in meno in Burkina Faso, 30% in Kenya e 27% in Egitto, rispetto agli ultimi 30 anni.

Dal 2008, oltre 15.000 comunità e distretti in 20 paesi hanno pubblicamente dichiarato di voler abbandonare la pratica, comprese oltre 2.000 comunità nell'ultimo anno. Inoltre 5 Paesi hanno varato leggi a livello nazionale per mettere al bando le Fgm. I dati indicano anche una diffusa disapprovazione verso le mutilazioni, e la maggioranza delle persone nei Paesi dove esistono dati sulla pratica pensano che dovrebbero finire.

In questa ricerca sono compresi circa due terzi dei ragazzi e degli uomini. Ma il tasso di progresso generale non è abbastanza alto per tenere il passo con la crescita della popolazione. Se l'attuale trend continuerà, nei prossimi 15 anni il numero di bambine e donne soggette alle Fgm crescerà in numeri assoluti. L'Unicef, insieme all'Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, coordina il programma mondiale più ampio per l'eliminazione di queste pratiche.

Con l'inclusione dell’impegno a fermare il fenomeno tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030, gli impegni della comunità internazionale contro questa pratica saranno più forti che mai. 

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