Gesù aveva amici ricchi?
Sì, Gesù aveva al suo seguito donne benestanti,
che sostenevano lui e i suoi discepoli con i loro beni.
E ha guardato con amore proprio un giovane ricco!
Gesù era ricco?
Materialmente non lo era. Era un predicatore
itinerante e si aidava al buon cuore della gente
che lo accoglieva. Ma era ricchissimo dentro!
«Beati i poveri», «guai a voi
ricchi», «i ricchi non entreranno nel regno dei cieli»…
Cesù odiava i ricchi?
Ti pare possibile che Gesù odi
qualcuno? È vero che ha detto: «Guai
a voi ricchi!», ma come sprone per
cambiare vita. Gesù conosce le insidie
della ricchezza sull’animo umano e in
più occasioni ci mette in guardia. «Nessuno
può servire due padroni, perché
o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure
si affezionerà all’uno e disprezzerà
l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza», ricordi questa frase? Qui sta
il nocciolo del problema. Attaccarsi al
denaro come unica ancora di salvezza
è un bel guaio. Coli a picco.
Pensa alla parabola del seminatore.
Quando Gesù spiega che il seme
è l’ascolto della parola di Dio e
i rovi sono le preoccupazioni della
vita e le ricchezze, è questo che sta
dicendo. Lottare, combattere e impiegare
tutte le proprie energie per
accumulare sempre più denaro è come
avere un cancro “mangia felicità”.
Non ne esce nulla di buono. Perché ci
si dimentica dell’essenziale. Il senso
della vita non si trova nascosto fra
le banconote. Soprattutto se le tieni
tutte per te, o se per guadagnartele
hai sfruttato, danneggiato qualcuno,
o usurpato i diritti altrui.
Gesù aveva amici ricchi?
Sì, ne aveva. C’era in particolare
un gruppo di donne che lo seguiva
e lo sosteneva economicamente. Nel
racconto della passione di Gesù, c’è
un passaggio che dice che i soldati si
giocano ai dadi la sua veste, perché
era tessuta «tutta d’un pezzo». Una
veste così non era abbordabile per i
poveri. Esistevano due tipi di telaio,
uno piccolo, il più diffuso, con cui si
potevano tessere due teli distinti, che
andavano cuciti insieme per ottenere
una veste. C’erano invece altri telai,
molto più grandi, con i quali era possibile
tessere una veste in un pezzo
unico. Occorreva avere una casa di
dimensioni adeguate a un telaio così.
Erano le donne a occuparsi di confezionare
gli abiti e quella che ha cucito
l’abito a Gesù era sicuramente facoltosa.
Era anche una discepola che metteva
in pratica gli insegnamenti del
Vangelo, perché i suoi beni erano a
disposizione di Gesù e degli apostoli.
Gesù era ricco?
Se intendi ricco in senso materiale,
no, non lo era. Sappiamo che si
è guadagnato da vivere con il lavoro
di falegname fino a circa trent’anni.
Poi, gli ultimi tre anni della sua vita,
ha vissuto da predicatore itinerante,
andando di villaggio in villaggio, accompagnato
dai dodici apostoli, vivendo
di elemosina e del buon cuore
della gente. Gesù aveva con i soldi un
rapporto libero. Da essi non dipendeva
la sua felicità. Era ricchissimo
spiritualmente e insegnava a trovare
la felicità nelle cose che contano.
Allora non odiava i ricchi?
Pensa che una delle poche volte
in cui nel Vangelo si specifica che Gesù
posa uno sguardo d’amore su qualcuno,
si tratta di un giovane ricco.
Ricordi la storia? Un giovane chiese
a Gesù cosa si doveva fare per guadagnare
la vita eterna. Quando Gesù gli
propose di vendere tutti i suoi beni
e di darli ai poveri, quel giovane se
ne andò via triste. Nel Vangelo non
si racconta altro di lui. A me piace
pensare che le parole di Gesù hanno
scavato nel profondo, fino al giorno
in cui ci è riuscito. Ha dato tutto ai
poveri. Come quel mercante di perle
che, trovata la perla più preziosa al
mondo, vende tutto per acquistarla.
E tu, hai trovato la tua perla?