Penso che mio figlio di quasi diciassette anni sia una persona fantastica: è intelligente, ironico, sensibile, e poi è mio figlio e io ne sono innamorata a prescindere. Ma quando si trova in nostra compagnia in mezzo ai suoi coetanei ha un atteggiamento che non riesco a capire, si sente imbarazzato da me e si comporta come se si vergognasse costantemente di quello che potrei dire o fare: anche ieri lo abbiamo raggiunto in montagna per portare su due loro amiche e quando gli sono andata vicino per salutarlo, il suo commento è stato: «Mamma, mi imbarazzi». Ci sono rimasta male: anch’io per un certo periodo mi sono vergognata di mia madre. Penso che se è sopravvissuta anche lei ce la farò anche io, adesso sono anzi orgogliosa della mia mamma e spero che anche per mio figlio ci sia una evoluzione del genere... Ma come si sta male. Mi viene solo da arrabbiarmi!
MARIA ELENA
Perché non chiedere al ragazzo quali atteggiamenti della mamma lo imbarazzano? Probabilmente, rispetto alla relazione di Maria Elena con sua madre, oggi il ragazzo è in grado di segnalare alla madre che certi suoi atteggiamenti sono per lui incresciosi. Questo però non è abbastanza: il ragazzo deve assumersi l’onere di capire bene che cosa lo infastidisce e di comunicarlo alla mamma. Magari, differenziando i comportamenti della mamma da quelli del papà, che forse gli suscitano meno imbarazzo. Da quel che si legge nelle prime e nelle ultime righe di questa lettera, è forse l’atteggiamento emotivamente sovraccarico di Maria Elena la fonte del fastidio del ragazzo. Ad esempio, quel suo essere innamorata del figlio: penso che il ragazzo in questa fase della sua vita stia cercando di dare un senso più pieno e più proprio all’innamoramento. Cerca ragazze che gli vogliano bene e di cui ricambiare i sentimenti, e quelli della mamma, così vivi e idealizzanti, ma anche così poco adeguati alla sua adolescenza, gli suscitano una vera e propria repulsione (peraltro comprensibile). Ma soprattutto egli sta lottando per emanciparsi dal legame affettivo che aveva con la mamma da piccolo, per trasformarlo in qualcosa di più adulto. La mamma sta male e si arrabbia: manifestazioni emotive, magari anche espresse in modo vivace. Perché invece non prendere le distanze in modo più deciso, richiedendo il giusto ringraziamento per la disponibilità dei genitori ad accompagnare le amiche, ma nulla di più? Forse Maria Elena non si accorge, ma i suoi atteggiamenti verso il figlio sono di eccessiva vicinanza: gli sta troppo addosso, come direbbe il ragazzo stesso. Una presa di distanza più decisa, che il ragazzo potrebbe avvertire anche come più rispettosa nei suoi confronti, potrebbe essere di aiuto.