Vedo che la critica sull’invasione tecnologica nelle nostre vite trova spazio anche sulle vostre pagine, e vorrei ricordarne un aspetto positivo, il fatto che questi strumenti favoriscono i rapporti tra le generazioni.
Mio figlio tredicenne ha aiutato il nonno a fare lo Spid, una procedura non certo semplice. Non so dire le volte che ho sorpreso i due a guardare insieme un commento sulle partite, ma anche a fare un pagamento in banca (e non commentate che si trattava di una donazione per il nipote!) oppure a organizzare una galleria delle foto scattate dal nonno col telefono.
D’altra parte mio padre mi ha fatto notare che spesso ha scovato in un filmato un particolare che il più giovane non aveva notato, preso dalla velocità con cui cambia siti o passa da uno strumento all’altro.
Spesso lo ha ripreso con simpatia per la sua «Se le nuove tecnologie avvicinano nonni e nipoti» “ignoranza geografica”, vale a dire il non saper collocare una città italiana nella giusta Regione o il non riuscire a muoversi tra le strade senza l’aiuto di Maps. Mi dice che sta cercando di insegnargli capacità di osservazione e memorizzazione che lui non ha.
Mi sembra uno scambio bellissimo… Non limitiamoci sempre alla critica lamentosa!
Nicola
Risposta di Renata Maderna
— Caro Nicola, sull’osservazione geografica mi trovo d’accordo con tuo padre. I giovani d’oggi viaggiano molto di più di genitori e nonni, ma non potrebbero batterli nel famoso gioco di elencare città, fiumi, capitali. Inoltre ci sono in giro bisnonne capaci di fare a mente molti calcoli, moltiplicazioni e divisioni comprese, che metterebbero in difficoltà i ragazzi, senza l’aiuto del loro telefono.
Mia madre è una di queste, ma non si fa scappare la possibilità di scrivere un messaggio ai nipoti su WhatsApp, cercare in Internet le immaginette che le mancano o giocare al solitario sulla tavoletta, tutti passatempi che le hanno insegnato i nipoti con la pazienza che ha sperimentato anche tuo padre.
Per dire la verità, infatti, tutti noi che abbiamo dovuto imparare a utilizzare i vari strumenti non abbiamo certo la facilità di chi ci è nato, anche se l’uso continuo di alcuni programmi, magari legati alla professione, ci ha reso esperti e veloci in alcuni campi.
Al di là dei passatempi, poi, come fai notare tu, ci sono incombenze più ufficiali dal fatidico Spid in su. Avendo una certa frequentazione con l’ospedale, mi capita spesso di sentire persone anziane spiegare agli sportelli che per scaricare gli esami o prenotare l’accettazione non hanno problemi perché hanno un nipote “premuroso”. Aggiungo dunque che questi strumenti oltre a facilitare le relazioni tra le generazioni le colorano d’affetto. Chi l’avrebbe detto…