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venerdì 11 ottobre 2024
 
Anniversario
 

Madonna di Loreto, un legame con gli aviatori lungo 100 anni

24/03/2020  L’Aeronautica militare ha celebrato il centenario della proclamazione della Vergine a sua patrona. Nessun pellegrinaggio, ovviamente, a causa della pandemia. Le parole dell'arcivescovo Dal Cin, del generale Rosso e dell'Ordinario Marcianò.

Erano 100 anni fa, quando Benedetto XV proclamò la Beata Vergine di Loreto patrona di tutti gli aeronauti. Oggi, come un secolo or sono, si rinnova il legame con la Madonna, reso saldo dalla fede dei moltissimi aviatori e militari dell’Aeronautica che in ogni parte del mondo, come raccontano, portano nel cuore la Vergine lauretana e la pregano prima di ogni volo. La situazione di emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia e il mondo, non ha permesso che la Santa Messa fosse celebrata a Loreto alla presenza degli oltre 2000 rappresentanti dell’Aeronautica Militare italiana previsti e accompagnati dal loro capo di Stato maggiore il Generale Alberto Rosso. Una celebrazione a porte chiuse, ma grazie allo streaming arrivata in tutto il mondo, ha permesso ad ognuno di unirsi in preghiera per rendere ancora una volta il loro grazie alla celeste patrona. L’Arcivescovo, monsignor Fabio Dal Cin ha celebrato l’Eucarestia insieme al Vicario generale della Delegazione Pontificia Don Bernardino Giordano e al Rettore della Basilica Padre Franco Carollo.

“Fratelli e sorelle, seppur impossibilitati a raccoglierci in festosa assemblea per l’emergenza sanitaria, non possiamo lasciar passare sotto silenzio questo momento di lode e di ringraziamento a Dio nel giorno in cui ricordiamo il Centenario della proclamazione della Beata Vergine di Loreto Patrona Universale dei viaggiatori d’aereo. La Santa Casa secondo l’antica tradizione è stata trasportata in volo dagli angeli su questo colle con la Vergine che regge il Bambino seduta sul tetto a protezione del volo. È questa devozione che ha ispirato gli aviatori reduci della Prima Guerra Mondiale ad affidarsi alla Vergine di Loreto quale loro Celeste Patrona. E così il 24 marzo di 100 anni fa (nel 1920) Papa Benedetto XV la dichiarava Patrona principale presso Dio di tutti gli aeronauti. Come Maria aveva protetto la sua Casa nel volo dalla Terra Santa all’Occidente, così avrebbe protetto tutti gli aerei coni rispettivi passeggeri.” Così Mons. Dal Cin nella sua omelia.

Una cerimonia sentita, vissuta nel luogo dove Maria ricevette l’Annunciazione: solo dei canti ad animare una celebrazione la cui solennità era tutta racchiusa, non nella forma, ma nella fede: quella fede che ha collegato gli aeronauti di ogni parte d’Italia; quella fede testimoniata oggi dal social e dalle parole scritte. Al temine della Santa Messa l’Arcivescovo ha pronunciato le parole di affidamento alla Vergine per tutti gli aeronauti. Un momento di forte significato, di cui negli archivi del santuario non vi è memoria di un precedente. L’Arcivescovo, davanti alla Vergine Lauretana con una lampada accesa, simbolo della fede e della devozione, ornata di fiori bianchi e gialli, ha invocato la protezione per tutti gli aviatori civili e militari, gli aeronauti e tutti coloro che operano nel volo. In questa emergenza sanitaria questa preghiera sale ancora più forte al cielo, nel pensiero di quanti, soprattutto nell’Aeronautica Militare si stanno spendendo ogni giorno per la salute delle persone.

Per tutti gli uomini e le donne dell’Arma azzurra, il generale  Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha inviato un messaggio, letto dal Don Bernardino Giordano. “La presenza dell’aeronautica miliare a Loreto” scrive ” in questa giornata così particolare sarà testimoniata da alcuni nostri velivoli che, nello svolgimento delle normali attività operative ed addestrative, sorvoleranno nell’arco della giornata la Basilica che custodisce la Santa Casa in un simbolico pellegrinaggio aereo che sostanzia la nostra presenza ideale e devota”.

Anche monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare d’Italia, a nome di tutti gli ordinari militari del mondo ha inviato il suo saluto “Siamo tutti uniti nell’Eucarestia da Lei, Eccellenza, celebrata oggi nella Santa Casa di Loreto, che ci raccoglie tutti in un pellegrinaggio del cuore, sacramento di quel pellegrinaggio del cammino che avremo voluto compiere dalla vergine di Loreto, nostra amata patrona. “

Nell’anno del Giubileo, che ricorda proprio il Centenario della proclamazione della Madonna di Loreto, patrona degli aeronauti, con il sorvolo nei cieli del mondo delle tre statue della madonna pellegrina, tutto il mondo si è fermato. L’Arcivescovo nella sua omelia ha detto: “mi sono più volte chiesto: come mai proprio in questo anno dedicato a Maria, mentre la sua Immagine stava attraversando i cieli per abbracciare il mondo intero, facendo scalo nei principali aeroporti d’Italia, in quelli internazionali di tutti i continenti, nelle Basi dell’Aeronautica Militare, l’umanità sta attraversando quest’ora buia di paura e di morte. E mentre mi chiedo: Perché? Perché succede tutto questo? Affiorano alla mente le parole di Gesù rivolte a Pietro nella notte del Giovedì Santo, capirai dopo! (Gv 13,7).

Forse tutto il silenzio di questi giorni potrà essere strumento per ognuno di riscoperta di una fede autentica e, nel silenzio, come quando l’Angelo apparve a Maria nella Santa Casa custodita a Loreto, ognuno possa con coraggio rispondere come Maria “eccomi, si compia in me la tua parola”.

Il 25 marzo, infine, solennità dell’Annunciazione del Signore, i vescovi delle Marche invitano tutti i fedeli delle 13 diocesi alla preghiera in collegamento con il santuario di Loreto per la Messa, alle 11, e per la recita del rosario, alle 16.30, per affidare alla Madonna di Loreto, patrona delle Marche, la popolazione in questo momento di pandemia di Coronavirus. Lo ha annunciato nei giorni scorsi monsingor Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo. L’iniziativa per ricordare anche l’anniversario della visita di un anno fa di papa Francesco, che proprio a Loreto firmò l'Esortazione apostolica post-sinodale dedicata ai giovani, intitolata Christus vivit, Cristo vive.

 
 
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