Papa Francesco pronuncia in latino la formula di rito: «Agnes Bojaxhiu
» - questo il nome della suora albanese conosciuta da tutto il mondo come Madre Teresa di Calcutta - è santa «affinché il mondo intero possa contemplarla». Sono le 10 e 44, da piazza San Pietro parte un applauso immenso, spontaneo, da parte degli oltre 100 mila fedeli radunati fuori e dentro il colonnato. Madre Teresa è santa, prosegue Francesco, perchè«seppe farsi prossimo a chiunque incontrava», come commenta il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, che ha letto la petizione all’inizio della celebrazione. I "pellegrini di Madre Teresa" sono arrivati da ogni parte della Terra, dalle suore in sari bianco e azzurro delle Missionarie della carità, l’ordine da lei fondato in India.
Come il Papa ha disposto personalmente in prima fila ci sono i poveri: a 1500 fra gli ultimi, gli ultimi che evangelicamente saranno i primi, assistiti dalle missionarie della Carità in tutta Italia, vanno i posti migliori, quelli davanti all’altare, per assistere alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, in piazza San Pietro, che diventa una gigantesca rappresentazione vivente delle Beatitudini. Subito dopo a questi «ospiti d’onore» sarà offerto nell’atrio dell’aula Paolo VI un pranzo servito da oltre 250 suore della neosanta, 50 fratelli della Congregazione maschile e altri volontari, e preparata da una pizzeria napoletana con il proprio staff di quasi 20 persone e con un’attrezzatura mobile con 3 forni.
Una Messa imponente: sono 2.200 i concelebranti: col Papa ci sono 70 cardinali, 400 vescovi e oltre 1700 sacerdoti. Prosegue papa Francesco nella sua omelia: «Madre Teresa di Calcutta ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, mettendoli davanti alle loro colpe, ai crimini della povertà creata da loro stessi. In tutta la sua esistenza - ha ricordato - è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che “chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero”. Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato». Perchè, aggiunge il Papa «non esiste alternativa alla carità: quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio».
Prima della concelebrazione padre Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di canonizzazione, aveva tenuto una conferenza stampa: «Teresa è la santa perfetta per l'Anno della Misericordia
», ha detto ai giornalisti,
«una santa per tutti per i poveri e i ricchi, e per il nostro tempo, devastato da tanta violenza e aridità di cuore, perché ha dimostrato che il male, la miseria che tutti portiamo dentro di noi, può essere perdonato e che, afferrando la mano misericordiosa e sicura che Gesù ci tende, le nostre tenebre possono essere superate
».