La decisione di Madrid
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha chiesto di attivare la procedura prevista dall'articolo 155 della Costituzione per riprendere il controllo della Catalogna dopo i risultati del referendum indipendentista.
La palla al Senato
Ora la parola passa al Senato spagnolo (si riunirà in seduta plenaria il 27 ottobre): la Camera alta è chiamata al voto per approvare il ricorso all'articolo 155 della Costituzione in Catalogna, richiesto dal Governo spagnolo, per la prima volta nella sua storia. Secondo quanto riferiscono i media spagnoli, martedi 24 si riunirà una Commissione appositamente convocata: sarà composta da 27 membri, espressione dei diversi gruppi parlamentari, che già fanno parte della Commissione delle Autonomie o della Commissione Costituzionale.
Le tappe della procedura
Il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, potrà esporre il suo punto di vista in commissione, secondo tre modalità: di persona, con un delegato o con un'istanza scritta. Entro le 12 di giovedì ci sarà la propsta della Commissione che la voterà alle 17. La seduta plenaria della Camera alta per dibattito e voto è convocata per venerdì alle 10 . La maggioranza assoluta del Partito popolare del premier Mariano Rajoy fa sì che gli analisti diano per scontato il voto del Senato favorevole all'applicazione dell'articolo 155.
Che cos'è l'articolo 155
L'articolo 155 della Costituzione stabilisce che se il Governo di una Comunità Autonoma, disciplinata dall'articolo 153, non rispetta i patti o "agisce in modo da minacciare seriamente l'interesse dell'intera Spagna", Madrid "può intraprendere le necessarie misure per obbligarla in modo coatto ad adeguarsi o a proteggere tale generale interesse". Significa che, quando si ravvisa che questo accade, il Governo centrale può assumere "il controllo di istituzioni politiche e amministrative della regione ribelle".
Le previsioni dei costituzionalisti spagnoli
Secondo i costituzionalisti spagnoli questo apre un ventaglio di misure applicabili: dalla sospensione del Governo regionale alla sottomissione della Polizia catalana (Mossos d'Esquadra) agli ordini del ministero dell'Interno centrale", per arrivare alla "chiusura del parlamento regionale e alla convocazione di elezioni regionali anticipate". La sospensione dell'autonomia comporta una sorta di commissariamento, secondo cui i poteri che attualmente sono in capo al presidente della Generalitat catalana Puigdemont, passano a un'autorità statale di transizione, mentre il Parlamento locale viene sciolto per evitare il conflitto di poteri. Al termine di questo percorso il Governo riferirà in Senato per indire nuove elezioni in Catalogna all'esito delle quali la regione riavrà la propria autonomia secondo Costituzione.
A Barcellona intanto le persone scendono in piazza.