Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 23 marzo 2025
 
foggia
 

"Mafiosi, vi prego cambiate vita"

21/03/2018  Don Ciotti, concludendo la Giornata della memoria in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie, si appella ai criminali. "Noi siamo uniti contro le bombe e contro il male. Voi trovate il coraggio di abbandonare le mafie perché uccidete le vostre stesse vite".

Don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera
Don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera

«Alle persone che sono dentro le organizzazioni criminali, da questo palco, dopo aver sentito questo interminabile elenco di persone assassinate, una parola a voi: non è vita quella che fate, vi aspetta o il carcere o la morte, vi aspetta di dovervi nascondere, perché sarà il bene a vincere sul male». Don Luigi Ciotti conclude così, da Foggia, la XXIII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata dall’associazione Libera per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, 972 persone, quello che ogni anno si legge per non dimenticare i nomi di quanti sono stati uccisi dalle associazioni criminali. Nonostante la lunga scia di sangue, però, don Ciotti è sciuro che «unendo le nostre forze diventiamo una forza più forte».

E se è vero che la mafia uccide di meno, «sono rimaste le piazze di Napoli e quelle della provincia di Foggia quelle ancora violente», spiega don Ciotti, «è vero anche che le mafie continuano a uccidere le nostre vite anche con la corruzione». Rivolgendosi direttamente ai criminali il fondatore di Libera ha aggiunto: «Non sono le vostre bombe, le auto che incendiate, non ce la farete, vi prego cambiate vita, trovate questo coraggio, state uccidendo la vostra vita. Noi non ci ucciderete mai, perché qui siamo vivi, e la nostra è una memoria viva, di persone che vogliono il cambiamento. Il problema più grave non è solo chi fa il male, ma quanti guardano e lasciano fare».

E poi l’appello a tutti i 40mila che sono a Foggia e a quanti, nelle piazze di ogni regione d’Italia, hanno manifestato questo 21 marzo: «Vi prego, la speranza che noi desideriamo, il cambiamento che noi desideriamo, ha il bisogno di ciascuno di noi. Noi dobbiamo essere questo cambiamento».

In testa al corteo foggiano don Ciotti ha ricordato che «oggi è una giornata importante e che serve per svegliare la coscienza dei foggiani e di un territorio dove la mafia per troppo tempo ha fatto da padrone. Una mafia che per molto tempo è stata considerata di serie B».

A Foggia era presente anche la presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi che, commentando l’incendio proprio di questa notte all'auto dell'ex capogruppo Pd in consiglio comunale ha sottolineato che «a Foggia l'antimafia civile ha mostrato la sua vitalità e ha dato un segnale forte di partecipazione e di unità con le istituzioni in una terra in cui la criminalità mafiosa agisce con brutale violenza. L'incendio di questa notte è fatto grave e inquietante, ma come Peppino d'Urso non è solo e non saranno soli tutti i foggiani e tutti coloro che alzeranno la voce contro l'omertà. Non ci sono supplenti nella lotta alle mafie e alla corruzione che le alimenta, ma, come ha detto don Ciotti,  ciascuno deve fare la sua parte per affermare nei comportamenti e nelle scelte quotidiane la legalità e i valori costituzionali di giustizia e solidarietà».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
4

Stai visualizzando  dei 4 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo