Non mi è piaciuta affatto la
sua risposta sulle mamme
che lavorano. Mi chiedo:
quale impronta educativa possono
dare due genitori assenti tutto il
giorno? Le lavoratrici con bimbi
piccoli, dopo che hanno dimostrato
a loro stesse e al mondo di saperli
fare... li trattano come pacchi.
Al mattino, infagottati alla
meglio, li mollano al nido o dai
nonni, che dopo una vita di lavoro
avrebbero diritto di stare un po’
tranquilli, mentre, poveretti, sono
perennemente al loro servizio.
I bambini crescono male perché si
sentono abbandonati nei momenti
più delicati e si colpevolizzano a
causa delle decisioni dei grandi,
con segni profondi nella loro
psiche.
E vogliamo parlare delle
mamme che occupano posti di
lavoro, pur avendo un marito che
potrebbe mantenerle, mentre la
disoccupazione giovanile aumenta,
producendo poveri disperati, spesso
dediti ad alcool, droga o suicidio?
Non è forse questa una egoistica
vergogna sociale? La casalinga
invece fa un lavoro molto duro, non
retribuito anche se di enorme valore
umano e sociale; non ha sensi di colpa e c’è sempre, facendosi carico
di ogni necessità. Il marito può
lavorare sereno sapendo di avere
una casa ben custodita, e i nonni
possono godersi il loro ruolo. La casa
è in ordine e pulita, il pranzo e la
cena pronti. Se ha bisogno di aiuto,
marito e
gli sono disponibili.
Se tutto ciò non è positivo mi dica
lei allora cos’è.
TERESA, UNA LETTRICE ATTENTA
Cara Teresa, facendo un’eccezione le ho dato spazio - molto come vede - anche se qui scriverebbero i padri. Ma ci tengo a non nascondere le critiche. Nella risposta del n. 30 mi dichiaravo contraria a stabilire “blocchi” di mamme, casalinghe o meno, e di conseguenza brave o meno. Scrivevo che per me non ci sono categorie “vincenti” ma singole mamme, una diversa dall’altra, con scelte e storie diverse. Con la medesima sincerità gentile che mi offre lei, le dico che anche la sua descrizione -cattive da una parte e perfette dall’altra - “non mi è piaciuta affatto”. Soprattutto perché, a differenza di quanto posso provare io, che ho abbastanza anni e figli da non cercare, da tempo ormai, il plauso degli altri, penso alle lettrici giovani mamme che di tutto hanno bisogno fuorché di allarmi e condanne.
RENATA MADERNA