Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 17 marzo 2025
 
 

Manovra, medici cattolici scettici

21/07/2011  La sezione ambrosiana dell'Amci denuncia una logica regressiva nelle scelte sulla distribuzione dei carichi fiscali.

Il malato trattato da "esule" dalla recente manovra finanziaria del governo mentre i politici, come sempre, se la cavano a buon mercato. Questo, in sintesi, il contenuto di un comunicato stampa dei medici cattolici dell'Amci di Milano, che quindi «denunciano la grave iniquità della recente manovra finanziaria proposta dal Governo e approvata dal Parlamento». L'Amci ambrosiana denuncia in particolare la violazione del principio di giustizia - secondo il quale «gli oneri fiscali devono essere distribuiti in proporzione alle capacità economiche dei cittadini secondo una logica fiscale progressiva, facendo pagare di più a chi è più ricco» - a favore di una logica regressiva, esattamente opposta alla prima, in quanto penalizza i più poveri, in particolare i pensionati e i dipendenti, «colpiti in modo indiscriminato dal taglio delle agevolazioni fiscali riguardanti i figli a carico, gli asili nido, i contributi previdenziali, l'istruzione, le spese mediche».

Il malato, dunque, diventa un "esule", «considerato al pari dei titoli di Stato e delle auto di grosse cilindrata e che pertanto deve essere penalizzato per riparare il debito pubblico, quasi fosse una sua colpa». Il comunicato denuncia anche che il ticket del pronto soccorso e le cure specialistiche penalizzeranno i malati cronici, gli anziani e gli immigrati più poveri, con il rischio di «favorire la sanità privata».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo