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venerdì 11 ottobre 2024
 
 

Mansour, l'anti Morsi

04/07/2013  L'ex presidente della Corte Costituzionale diventa presidente ad interim dell'Egitto. Uno schiaffo dei militari ai Fratelli Musulmani.

La nomina del giudice Adly Mansour, presidente della Corte costituzionale dell'Egitto, a presidente ad interim è lo schiaffo più pesante che i militari guidati dal generale Abdul Fattah al-Sissi, capo dell'esercito e ministro della Difesa, potessero infliggere ai Fratelli Musulmani e al Partito Libertà e Giustizia che della Fratellanza è l'espressione politica.  E' stata proprio la Corte costituzionale, infatti, il più strenuo baluardo dell'opposizione istituzionale alle storture che il presidente Morsi e i suoi hanno tentato di infliggere al sistema politico egiziano.

Lo scontro più clamoroso è stato quello dell'estate scorsa, quando la Corte sciolse il Parlamento dopo aver dichiarato incostituzionale la legge elettorale. La dichiarazione di incostituzionalità invalidava, in realtà, l'elezione dei candidati non legati a liste specifiche: si trattava però di un terzo dei parlamentari, quindi la Corte decise di dichiarare nulla l'elezione dell'intero Parlamento in cui, nel voto del gennaio precedente, i Fratelli Musulmani avevano ottenuto una vasta maggioranza. La Fratellanza rispose a quella decisione chiedendo la deposizione dei giudici.

Da quel momento il contrasto non si è più sanato. E, al contrario, si è acuito nel momento in cui il presidente Morsi ha premuto sull'acceleratore per far approvare il più in fretta possibile un progetto di Costituzione che strizzava l'occhio alla shari'a, nonostante che i lavori della Costituente, incaricata di redigere il testo costituzionale, fossero inficiati alla base dalla clamorosa protesta dei copti (la corposa minoranza cristiana dell'Egitto) e delle forze laiche: di fronte alla preponderanza degli islamisti (Fratelli Musulmani e salafiti) e alla loro sordità verso ogni dialogo, essi avevano ritirato le proprie delegazioni, lasciandpo per intero al regime la responsabilità di un testo che, come si è poi visto, non rappresentava l'intero popolo egiziano.



 

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