Sulle nuvole del Paradiso arriva Maradona, con la maglia dell’Argentina e il pallone sulla testa. Un angelo annuncia a Dio: “È arrivato”. Dio risponde: “Bene…mi tocca andare in panchina”.
È a vignetta di Pati con la quale il quotidiano argentino Pagina12 saluta Diego Armando Maradona.
Clarín, il quotidiano argentino che per primo ha annunciato al mondo la morte del campione, oggi mette in prima pagina la foto di Maradona che alza al cielo la Coppa del mondo ai mondiali di calcio del 1986 con il titolo: “Non ci sarà nessuno uguale”. Anche un altro quotidiano argentino, La Nación, mette la foto di Maradona che alza la coppa. La foto è sovrastata dalla scritta: “Diego Maradona (1960-∞)”. Invece dell’anno della morte c’è il simbolo dell’infinito, come dire che Maradona non morirà mai, resterà per sempre.
Il quotidiano sportivo francese L’Équipe titola lapidario “Dio è morto”. Un altro quotidiano francese, Libération, titola semplicemente “Celeste”. Il nome di Dio ritorna sulle prime pagine dei quotidiani britannici. Dopo il famigerato gol di mano contro l’Inghilterra ai campionati mondiali di calcio del 1986 in Messico, Maradona veniva chiamato “la mano di Dio”. Oggi il Daily Express titola: “RIP: l’eterno genio viziato…ora al sicuro nelle mani di Dio”. Il Sun: “Nelle mani di Dio”. Il Daily MIrror: “È nelle mani di Dio”. “Maradona nelle mani di Dio” è anche il titolo del quotidiano francese “Le Parisien”.
L’Humanité, storico quotidiano della sinistra francese (per anni organo ufficiale del partito comunista) fa un titolo più politico. “Adios Compañero”.
In Italia Il Mattino, storico quotidiano di Napoli, mette in prima pagina solo notizie su Maradona e il titolo è semplicemente “Grazie”. Prime pagine monografiche anche per i tre quotidiani sportivi. La Gazzetta dello Sport: “Ho visto Maradona”. Tuttosport: “Ad10os”. Il Corriere dello Sport: “Diego vive”. Titolo in napoletano, infine, sulla prima pagina de Il Manifesto, dove un bel primo piano di Maradona sorridente con la maglia del Napoli è accompagnato da una dichiarazione d’amore: “‘na cosa GRANDE”.