E' un ritorno, 50 anni dopo. Questa sera la Marcia della pace promossa dalla Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza episcopale italiana (Cei), da Pax Christi, dalla Caritas italiana e dall'Azione cattolica si svolge a Sotto il Monte, il paese natale di Angelo Roncalli, diventato papa Giovanni XXIII e infine proclamato santo. L’annuncio della sede precselta era stato dato settimane fa da monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi: “Ritorniamo a Sotto il Monte dove si tenne, 50 anni fa, la prima marcia organizzata da Pax Christi, nella città natale di papa Giovanni XXIII, il Papa del Concilio e della Pacem in terris”.
Per la diocesi di Bergamo, sul cui territorio si trova Sotto il Monte, “il capodanno 2018 ha un significato particolare perché – si legge in una nota – nei primi giorni del mese di giugno l’urna con il corpo di Papa Giovanni tornerà a Bergamo e a Sotto il Monte, nella felice ricorrenza di alcuni anniversari: il 60° dell’elezione (28 ottobre 1958), il 55° della morte (3 giugno 1963), il 50° dell’inaugurazione del nuovo Seminario diocesano, da lui voluto e che avrebbe desiderato inaugurare”. A riguardo, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha commentayo: “Si tratta di un dono che mi auguro raccolga non solo molte persone, ma diventi espressione di sentirsi popolo che abita le terre esistenziali dell’uomo fin nelle periferie della fragilità, diventi occasione di sostegno nell’impegno della vita cristiana, alla luce della testimonianza e della santità dell’indimenticato Pontefice, che torna oggi a consegnarci la responsabilità della pace nella società e dell’ecumenismo nella Chiesa, diventi momento per rivivere la pentecoste dello spirito del Concilio Vaticano II”.
L'anno nuovo nasce tra il persistente incubo nucleare (Corea del Nord) e le bombe in Yemen, Siria, Afghanistan...Oggi come ieri risuonano attualissime le parole della Pacem in terris: "Alienum est a ratione...E' pura follia pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia" (Papa Giovanni XXIII, Pacem in terris, n. 67).