«Sono nato a Santos, nello Stato di San Paolo, in Brasile. A sei anni ho scoperto di avere un problema ai reni, il che tuttavia non mi ha impedito di avere una vita normale. Compiuti i 18 anni, la mia situazione si è complicata, finché non sono stato sottoposto al trapianto di reni. Dopo di che ho potuto tornare agli studi: ho finito la facoltà di ingegneria nel 1998, nel 2000 ho conseguito il Master e nel 2007 il dottorato.
All’inizio del 2000 ho conosciuto la mia futura moglie, Fernanda. Nel 2006 ho vinto un concorso a Rio e abbiamo deciso di sposarci a fine 2008.
All’inizio di quell’anno, durante le ferie a Santos, ho avuto dei sintomi strani: vedevo doppio, ero preso da convulsioni… Mi accorsi che c’era un problema serio. Mi feci visitare da molti medici, ma senza ottenere risultati sicuri. Vivevo nell’incertezza, ma intanto peggioravo. Smisi di camminare; anche la parte cognitiva fu molto colpita.
Una collega di mia moglie le suggerì di pregare Madre Teresa; lei stessa aveva avuto un aneurisma cerebrale e, grazie alla sua intercessione, era guarita. Così, abbiamo iniziato a rivolgerci alla Madre, ma la situazione non migliorava.
Si avvicinava la data del matrimonio, ma non sapevo cosa fare. Il 5 settembre Fernanda andò in parrocchia a parlare con il nostro prete: aveva appena celebrato una Messa a Santos nella casa delle Missionarie della Carità e ricevuto da loro una reliquia della Madre. Anch’egli, vedendo la gravità della condizione, ci suggerì di pregare Madre Teresa e, una volta di più, in noi prese corpo la certezza che lei ci avrebbe aiutati.
Il giorno del matrimonio ero molto debilitato. Non ho atteso Fernanda all’altare, ma entrammo insieme per essere sicuri che ce l’avrei fatta. Tuttavia ero molto felice. I giorni successivi peggiorai progressivamente: non ricordavo quasi nulla e le convulsioni si susseguivano.
Il 20 ottobre mi aggravai e venni ricoverato all’ospedale di Santos. Un medico, visti gli esami, diagnosticò un’infezione al cervello, con otto ascessi. Iniziò una terapia di antibiotici per ridurli. Dopo dieci giorni, rimasi completamente paralizzato sul lato sinistro del corpo. Il medico mi sottopose a un cocktail di antibiotici più forti, ma senza effetti.
LA GUARIGIONE INVOCATA
In ospedale pregavamo tutti i giorni: Fernanda prendeva la reliquia di Madre Teresa e me la metteva sulla testa nei punti dove c’erano gli ascessi. Al momento di dormire la metteva sotto il cuscino. Eravamo certi che la Madre avrebbe interceduto presso Dio.
Il 9 dicembre mi svegliai con fortissimi dolori alla testa, come delle coltellate. Non riuscivo quasi a parlare. Solo dissi a Fernanda: “Chiedi di pregare per me”. Poi fui sedato. La situazione era molto grave, i medici erano pessimisti: avevo un accumulo di liquido nel cervello causato dagli ascessi. Si decise di tentare un drenaggio nel cervello.
Dopo un po’, mi svegliai dall’anestesia con grande senso di pace: non avevo più quel tremendo mal di testa ed ero molto felice. Non riuscivo ancora a camminare, ma stavo molto meglio. Poi scoprimmo che gli ascessi cerebrali si erano ridotti del 70%. A quel punto, Fernanda mi ha raccontato cosa era successo. Quando ero andato in sala operatoria, lei aveva pregato instancabilmente per un miracolo; anche il nostro amico sacerdote era venuto per amministrarmi l’estrema unzione. Dopo tre giorni una nuova Tac rivelò che gli ascessi non c’erano più.
Sono rimasto ricoverato fino al 23 dicembre. Quando sono uscito dall’ospedale, riuscivo a camminare da solo, avevo recuperato moltissimo, anche la parte cognitiva.
Dopo sei mesi di fisioterapia, sono tornato al lavoro a Rio de Janeiro. Io e Fernanda volevamo dei figli e ne abbiamo parlato con un medico, che ci sconsigliò perché avevo assunto molti farmaci nel corso della mia vita. Inoltre dagli esami cui mi sottoposi emerse che c’era l’1% di possibilità che avremmo avuto un figlio. Tuttavia, nel luglio 2009 Fernanda ebbe un malore. E quando fu visitata in ospedale a Rio, il medico dichiarò: “Lei è incinta”. Fernanda ribatté: “I medici dicevano che era pressoché impossibile!”. Ma l’ecografia lo confermò. In quel momento abbiamo capito quanto continuasse questo miracolo. Nel 2012 è arrivato un secondo figlio. Oggi vedo che Madre Teresa non ci ha dato solo una vita, ma tre».