Dal 2001, su iniziativa dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’8 agosto si celebra, in Italia, la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo per ricordare e onorare i tanti italiani che hanno perso la vita lavorando fuori dei confini nazionali. In particolare l’8 agosto si ricorda la tragedia nella miniera di Marcinelle, in Belgio, dove persero la vita 262 minatori, 136 dei quali italiani: la sciagura più grave dopo quella avvenuta in un’altra miniera, quella di Monongah, in West Virginia.
La doppia ricorrenza dell'anniversario del disastro minerario belga e della "Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo" – ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “ci consente di ricordare con riconoscenza il sacrificio dei 136 minatori italiani che persero la vita al Bois du Cazier e di tutti i connazionali caduti sul lavoro all'estero".
"Con il loro operato essi - aggiunge il Capo dello Stato - hanno contribuito a promuovere i più alti valori sociali e culturali che animano la Costituzione repubblicana e la stessa Casa comune europea, a cominciare dal diritto al lavoro. Viviamo mesi difficili, segnati dall'impatto di molteplici crisi di diversa natura: dall'esecrabile aggressione russa all'Ucraina ai tanti conflitti irrisolti in altri quadranti geografici, dal cambiamento climatico all'insicurezza alimentare. Tutto ciò accresce la precarietà economica e il rischio di sfruttamento di esseri umani”.
Per Mattarella è necessario “mantenere salda la tutela dei lavoratori. Di tutti i lavoratori, ovunque essi si trovino, quale che sia la loro nazionalità, per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione". Tanti i messaggi arrivati dalle più alte cariche dello Stato.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha partecipato questa mattina alla commemorazione avvenuta in Belgio.
Una tragedia che “non vogliamo dimenticare”, sottolinea in una nota la Fondazione Migrantes della Cei: una occasione che “non deve farci abbassare la guardia sulla tutela dei diritti dei lavoratori migranti in Europa per evitare che, come succede spesso, siano costretti a subire orari e trattamenti sui posti di lavoro che non tutelano la loro dignità”.
L’organismo pastorale della Cai sottolinea che il lavoratore “merita luoghi di lavoro sicuri, trattamenti adeguati e tutele al passo con i tempi. Il ricordo di queste morti sul lavoro, in questo tempo di una nuova emigrazione italiana giovanile in Europa e nel mondo, come evidenzia da anni il Rapporto Italiani nel Mondo della Migrantes richiama la necessità di una tutela dei lavoratori migranti, siano essi italiani nel mondo e immigrati in Italia”.
A Marcinelle martedì mattina 262 rintocchi di campana hanno ricordato quel giorno di 67 anni fa.