Torna da da stasera su Rai 2 con nuovi episodi il commissario più politicamente scorretto della Tv: Rocco Schiavone, il protagonista dei romanzi di Antonio Manzini, interpretato da Marco Giallini. Nel prossimo numero di Famiglia Cristiana, in edicola da giovedì 10 ottobre, pubblicheremo un'intervista all'attore romano. Notoriamente schivo come il personaggio che interpreta, per noi ha accettato di parlare del suo rapporto con la fede.
Ecco uno stralcio di quanto ci ha detto: «Porto un crocifisso al collo, una volta al centro c’era l’immagine di Gesù. Ma adesso, per colpa del tempo, dell’usura, non si vede più, me lo ha fatto notare mio figlio. Questa è una domanda molto difficile. Non lo so se credo. Forse ho paura di ammetterlo, è qualcosa che va oltre la nostra comprensione, il nostro essere umani. Oggi si fa fatica a dire se si crede oppure no. Ci sono moltissime pressioni. Spesso ci viene detto che è “necessario” che Dio ci sia. Non so darmi una risposta. Alla domanda: “Sei credente?”, rispondere con un semplice “Sì” o “No” sarebbe riduttivo».
LA NUOVA SERIE
In questa terza serie, rispetto alla seconda, ha spiegato il regista Spada in conferenza stampa, «torna prepotentemente protagonista l'ambientazione tra le montagne innevate e non della Val D'Aosta, ingrediente a mio modo di vedere fondamentale per Rocco e stimolante per noi che siamo stati chiamati a creare il mondo in cui farlo muovere. Un ambiente freddo e apparentemente inospitale per un 'romanacciò come Rocco, che però in questa terza serie sente e vive con maggiore abitudine». La storia assume tinte più scure, e Schiavone è sempre più solo. Lo scrittore Manzini, che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Maurizio Careddu, ha sottolineato: «La solitudine è un leit motiv di Schiavone, ma anche dell'uomo moderno del 2000». Lo scrittore tornerà in libreria con un nuovo romanzo suSchiavone a gennaio, ma il titolo è top secret.
LA TRAMA
Tutto riparte dal finale drammatico della stagione precedente. Rocco è in profonda crisi esistenziale per essere stato tradito da Caterina, l'unica persona a cui aveva aperto il suo cuore. Sembra essere stato abbandonato anche dai suoi amici, che ormai vedono in lui più la figura dello «sbirro» che quella dell'amico. Rocco però va avanti e continua a indagare sulle umane disgrazie che spesso coinvolgono gli ultimi, gli sconfitti e affrontano temi d'attualità come il gioco d'azzardo.