Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 08 novembre 2024
 
dossier
 

Mare Nostrum li avrebbe salvati

22/04/2015  La tragedia del Mediterraneo si deve alla collisione tra il peschereccio e il mercantile portoghese chiamato in soccorso. L'imbarcazione si è rovesciata per lo spostamento degli occupanti. Ma la Marina avrebbe messo in atto le manovre corrette per evitare il peggio.

(nella foto: l'arrivo a Catania dei sopravvissuti)

I sopravvissuti dell’ecatombe iniziano a raccontare. Ed emergono i particolari di una tragedia che l’operazione Mare Nostrum avrebbe potuto evitare. Quando è giunto l’allarme su un peschereccio in avaria carico di profughi stava procedendo nel Canale di Sicilia diretto verso le coste italiane, la Capitaneria di porto ha dirottato, come è d’uso, le imbarcazioni più vicine, tra questi il King Jacobs, un mercantile battente bandiera portoghese che incrociava nella zona. E’ la prassi. A differenza di Mare Nostrum non potendo avvicinarsi alle coste libiche, i mezzi della nuova operazione Triton ci avrebbe messo troppo tempo. Le navi anfibie della Marina invece probabilmente ce l’avrebbero fatta.

 Non solo. Dal racconto dei 28 testimoni  - due dei quali sono stati salvati dai gommoni della Guardia Costiera per miracolo, allo stremo delle forze, annaspando in mezzo ai morti che galleggiavano  -, la tragedia si deve al rovesciamento del barcone per la perdita di equilibrio del natante. Alla vista del mercantile infatti gli occupanti si sarebbero rovesciati tutti su un lato. Inoltre il trafficante di uomini che comandava la nave avrebbe sbagliato la manovra provocando una collisione e seminando il panico. Versione confermata anche dai pm di Catania secondo i quali il naufragio sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il King Jacobs. Gli operatori di Mare Nostrum sono abituati a questo tipo di abbordaggio. Il protocollo è quello di avvicinarsi prima con i gommoni e avvertire con i megafoni gli occupanti del barcone di non muoversi. Alcuni salgono a bordo per guidare le operazioni. Solo dopo questi e altri accorgimenti si procede al trasbordo.


Il numero delle vittime non è chiaro: pare che a bordo ci fossero 850 migranti. Donne e bambini erano chiusi nella stiva, per loro non c’è stato nulla da fare, vittime di una morte orribile. Due scafisti sono stati arrestati: un tunisino ritenuto il comandante del peschereccio e un siriano, assistente di bordo. Il premier Renzi ha dichiarato guerra ai mercanti di morte “per bloccare una strage continua che non può più essere definita naufragio ma si chiama crisi umanitaria”. Ma ancora non si vede nulla di concreto, al di là della guerra dichiarata “agli schiavisti del XXI secolo” e il chiacchiericcio su un'improbabile occupazione delel coste libiche. Se ne parlerà al vertice europeo giovedì prossimo. Mentre altri barconi sono già stati segnalati nel Canale di Sicilia. L'esodo non aspetta il vertice di Bruxelles.

I vostri commenti
11

Stai visualizzando  dei 11 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo