Gioia, tenerezza, testimonianza. Sono i concetti chiave dell’omelia del vescovo di Avellino, monsignor Francesco Marino, ai cittadini avellinesi e all’intera diocesi all’apertura dell’Anno santo. «Papa Francesco ha indetto uno speciale anno giubilare per riscoprire i segni della tenerezza e della misericordia di Dio. L’Anno santo è un tempo favorevole donato dal Signore per lasciarci trasformare dalla sua misericordia e per diventare noi stessi testimoni di misericordia. Accogliamolo con gioia evangelica».
NEL NOME DI MARIA
Un appello che ha toccato il cuore della città di Avellino che ha partecipato numerosa all’appuntamento con l’inizio del Giubileo. Circa 7.000 persone hanno preso parte al momento solenne dell’apertura della Porta santa della cattedrale del capoluogo irpino lo scorso 13 dicembre.
Una partecipazione straordinaria che ha commosso sia il vescovo sia il vicario della diocesi campana, don Vincenzo De Stefano, che è anche parroco del duomo. «È stato davvero emozionante registrare una tale affluenza», spiega il sacerdote. «La cattedrale era gremita all’inverosimile e il piazzale stracolmo». Un’affluenza massiccia che si spiega con la profonda devozione che gli avellinesi hanno per Maria santissima Assunta in cielo, alla quale è dedicata la cattedrale. Lo conferma il parroco: «Gli avellinesi sono molto legati alla Madonna Assunta, patrona della città e della diocesi, e il 15 agosto è festa grande. Anche san Modestino è patrono della diocesi, ma l’affetto e la devozione tributati all’Assunta sono senza pari».
La cattedrale è la chiesa più importante della città e della diocesi di Avellino. Risalente al 12° secolo, oggi si presenta nel suo aspetto frutto dei rifacimenti dal Settecento in avanti, con prevalenza di barocco e neoclassico. La facciata è di marmo bianco e grigio, alabastro e basalto, in stile neoclassico, e fu realizzata dall’architetto Pasquale Cardola nel 1860, preceduta dalla scalinata con balaustra in marmo bianco e alabastro in stile tardo barocco, che risale al 1788.
LA PORTA SANTA
La Porta santa, simbolo del Giubileo, si apre sulla facciata principale. Le fanno da cornice due nicchie che contengono a sinistra san Modestino da Antiochia, vescovo e martire, patrono di Avellino, e a destra san Guglielmo da Vercelli, patrono primario d’Irpinia e fondatore dell’abbazia di Montevergine. Le tre porte sono in bronzo cesellato a mano a opera dello scultore avellinese Giovanni Sica; il portale centrale raffigura alcune scene della storia religiosa e civile della città e della diocesi di Avellino.
L’interno della cattedrale è diviso in tre navate. I soffitti delle navate laterali contengono 10 cupolette con scene della vita della Madonna e di Gesù, affrescate da Achille Iovine alla fine del 1800. Il soffitto della navata centrale è dominato da un grande dipinto che raffigura l’Assunzione in cielo della Beata Vergine Maria.
PELLEGRINAGGI INDIVIDUALI
«Stiamo assistendo a pellegrinaggi molto intimi, a un desiderio di vivere la spiritualità per conto proprio», avverte il parroco. «Più che gruppi, sono numerose le persone che raggiungono la cattedrale singolarmente, con il desiderio di attraversare la Porta santa, confessarsi e ricevere le indicazioni per vivere al meglio questa opportunità di misericordia».
Mentre don Vincenzo parla, arrivano in cattedrale due giovani fidanzati, Antonio, avellinese, e Valentina, siciliana, che chiedono al parroco come ottenere il perdono dei peccati. «L’Anno santo», dice Antonio, «è anche l’occasione per riscoprire i luoghi della spiritualità cittadini spesso trascurati. Così ho pensato di far conoscere alla mia ragazza questa splendida chiesa con le suggestioni della cripta».
Riprende don Vincenzo: «I pellegrinaggi di massa sono attesi tra aprile e maggio: dal primo sabato di aprile al secondo di maggio, arriveranno in questa chiesa i fedeli dalle sei zone in cui è divisa la diocesi. Nell’anno della misericordia, il vescovo ha voluto mettere al centro, dopo bisognosi e carcerati, i giovani della diocesi con delle catechesi sulle beatitudini. Gli incontri si snoderanno lungo tutto il periodo della Quaresima, ogni mercoledì a partire da quello dopo le ceneri».
DONO DI RE CARLO D’ANGIÒ
In Irpinia si conservano delle reliquie che la tradizione identifica con alcune delle spine della corona di Cristo. Oltre alle due spine custodite ad Ariano Irpino, nella cattedrale di Avellino c’è un prezioso reliquiario che contiene una spina della corona di Gesù e anche una scheggia della croce di Cristo. Bellissimo oggetto di culto che emoziona alla sola vista. La spina della corona e il pezzetto di legno della croce sono stati donati alla cattedrale di Avellino da Carlo I d’Angiò, re di Napoli e di Sicilia nel 13° secolo.
ORGANIZZARE LA VISITA
La cattedrale di Avellino si trova in piazza Duomo ed è visitabile tutti i giorni. Il pomeriggio è dedicato alle confessioni a partire dalle 16.30. Messe la domenica e i festivi: ore 8, 10, 12, 18. Nei feriali Messa alle 18, in estate alle 18.30. Telefono 0825/74.487.
INIZIATIVE DEL GIUBILEO
I prossimi appuntamenti giubilari in cattedrale sono dedicati alle varie zone pastorali della diocesi; i fedeli di ogni zona pastorale si recheranno nella cattedrale per la celebrazione del loro Giubileo alla presenza del vescovo Francesco Marino. Ecco le date: sabato 2 aprile, Mirabella Eclano; sabato 9 aprile, Atripalda; sabato 16 aprile, Serino; sabato 23 aprile, Mercogliano; sabato 30 aprile, Grottolella; sabato 7 maggio, Avellino. Il 4 e 5 marzo è in programma la 24 ore per il Signore, iniziativa giubilare e penitenziale che si terrà in contemporanea a Roma nella basilica di San Pietro con il Papa e nelle basiliche giubilari nelle diverse diocesi del mondo.
LE PORTE SANTE IN CAMPANIA
Nelle 25 tra arcidiocesi, diocesi, abbazie e prelature della Campania, ci sono 49 Porte sante. Innanzitutto nelle cattedrali e concattedrali di: Benevento, Ariano Irpino, Lacedonia, Avellino, Cerreto Sannita, Sant’Agata de’ Goti, Sant’Angelo dei Lombardi, Conza della Campania, Nusco, Bisaccia, Napoli, Acerra, Alife, Caiazzo, Aversa, Capua, Caserta, Ischia, Nola e Pompei e presso l’abbazia di Montevergine. E poi in tanti santuari, tra i quali Santa Maria degli Angeli a Pietrelcina (paese natale di padre Pio), Santa Maria di Carpignano, Maria Santissima del Monte Carmelo in Montefalcone di Val Fortore, Sant’Alfonso de’ Liguori a Materdomini, Santa Maria Occorrevole a Piedimonte Matese, Santa Maria a Parete a Liveri, Madonna dell’arco a Sant’Anastasia. Altre Porte sante sono state aperte in diverse chiese sul territorio regionale, negli ospedali, e in vari penitenziari. Ci sono inoltre due Porte della carità nel Centro pastorale don Tonino Bello di San Giuseppe Vesuviano e in quello di San Paolino di Pomigliano d’Arco.