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venerdì 25 aprile 2025
 
Vaticano
 

Maria di Magdala, esempio per le donne

10/06/2016  Diventa festa al pari di quella degli apostoli la celebrazione per la donna che per prima fu testimone della risurrezione. Apostola degli apostoli, diventa modello di vicinanza a Gesù e di capacità di annunciare la gioia del Vangelo.

Un omaggio alla dignità della donna. Lo dice esplicitamente il decreto con il quale diventa festa il giorno dedicato a Maria di Magdala, la donna che per prima fu testimone della resurrezione di Gesù. Per espresso desiderio di papa Francesco, spiega la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che ha diffuso il 10 giugno il decreto datato 3, «Santa Maria Maddalena» avrà «la stessa dignità degli apostoli». La decisione, si legge nel decreto, «si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo   all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale   risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima  messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore».

In una Chiesa che vuole « accogliere, senza alcuna distinzione, uomini e donne di qualsiasi razza, popolo, lingua e nazione, per annunciare loro la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo,  accompagnarli nel loro pellegrinaggio terreno ed offrir loro le meraviglie della salvezza di Dio. Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice». Una donna, Maria Maddalena, nella quale alcuni hanno voluto vedere la Maria sorella di Lazzaro, altri la Maria che versò profumo nella casa di Simone. Fu certamente, chiarisce il decreto, una donna che faceva parte del gruppo dei discepoli di Gesù. Nel decreto la si ricorda come donna vicina a Gesù e capace di annunciare « il gioioso messaggio centrale della Pasqua». Contrapposta a Eva che, dal giardino dell’Eden, dalla vita, portò la morte, Maria Maddalena diventa invece la donna che dal sepolcro torna ad annunciare la vita. «Nel giardino in cui si trovava il sepolcro, fu la prima “testis divinae misericordiae” (Gregorio Magno, XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25,10). Il Vangelo di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva, poiché non aveva trovato il corpo del Signore (cf. Gv 20, 11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e trasformando le sue lacrime in gioia pasquale», si legge nel decreto.

E nell’anno della misericordia  il decreto sottolinea come «Cristo ha una speciale considerazione e misericordia per questa donna, che manifesta il suo amore verso di Lui, cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con “lacrimas humilitatis”, come dice Sant’Anselmo. E l’invito che il Signore f a Maria Maddalena appena risorto «Noli me tangere», non toccarmi, diventa «un invito rivolto non solo a Maria, ma anche a tutta la Chiesa, per entrare in una esperienza di fede che supera ogni appropriazione materialista e comprensione umana del mistero divino. Ha una portata ecclesiale! È  una buona lezione per ogni discepolo di Gesù: non cercare sicurezze umane e titoli mondani, ma la fede in Cristo Vivo e Risorto!». Maria di Màgdala che annuncia ai discepoli «Ho visto il Signore» diventa, ricorda il decreto, «evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, «apostolorum apostola», poiché annuncia agli apostoli quello che, a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo». Per questo motivo, conclude il decreto, «è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna (22 luglio, n.d.r.) abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è   esempio e modello per ogni donna nella Chiesa».

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