Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a poche ore dalla viglia della Marcia nazionale della Pace Perugia Assisi di domenica 7 ottobre ha voluto sottolineare, con un proprio messaggio al Comitato organizzatore, il ruolo dei giovani e della loro partecipazione all’evento: “viviamo un tempo di cambiamenti epocali e più che mai le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace. La marcia Perugia Assisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità. In questa giornata desidero esprimere il mio incoraggiamento ai partecipanti, in particolare ai giovani che hanno animato il meeting su “Diritti e Responsabilità” e a tutti coloro che decidono di camminare insieme sulle strade dell’impegno e della solidarietà. E’ una stagione di ricorrenze importanti. La costituzione repubblicana entrò in vigore 70 anni or sono, e sempre nel 1948, l’assemblea generale delle nazioni unite proclamò la dichiarazione universale dei diritti umani”.
Il Presidente ha evidenziato il tema dei diritti umani precisando come essi “siano due pilastri su cui è costituita la nostra civiltà, e che ancora sostengono un’idea di progresso nella libertà, nell’uguale dignità di ogni essere umano, nella cooperazione tra i popoli. Entrambi i testi nascono all’indomani degli orrori della guerra, dell’olocausto, delle dittature. Mai più dobbiamo ricadere negli abissi della violenza. La nostra forza poggia sulla capacità di mobilitare le coscienze e di non retrocedere per nessuna ragione sui diritti della persona. La pace coinvolge e sfida la cultura, l’economia, la politica, l’educazione, interpella ciascuno”.
A Perugia sono attese oltre centomila persone per la partenza della marcia. Arriveranno da tutte le Regioni italiane. Sono previsti oltre 600 pullman, 530 associazioni hanno aderito all’appello della Perugia Assisi (di cui moltissime del mondo cattolico tra cui l’AGESCI), 160 scuole e 286 Comuni, Province e Regioni d’Italia saranno presenti con loro rappresentanti e gonfaloni.
Migliaia di studenti (per la marcia ne sono attesi oltre diecimila) hanno partecipato nei giorni precedenti alla marcia al Meeting nazionale “Diritti e Responsabilità”. Laboratori dedicati a molti grandi problemi dei nostri giorni: dalla corsa agli armamenti alle guerre che insanguinano l’Africa, dall’informazione alla cittadinanza globale.
Tra gli incontri più significativi: il laboratorio internazionale “Facciamo crescere l’economia della fraternità” con Marco Piccolo di Banca Etica, Roberto Di Meglio dell’ILO di Ginevra, Thierry Jeantet del Forum internazionale dell’ESS e Felice Scalvini della Rete Europea delle Città e Regioni per l’Economia Sociale. E poi l’Incontro con Scholas Occurrentes e il Presidente della Fondazione Pontificia José Maria De Corral.
Sabato pomeriggio, in Piazza IV novembre, 3500 giovani e insegnanti hanno vita ad una grande “Manifestazione contro tutte le vergogne del mondo” cui hanno partecipato don Pierluigi Di Piazza, Presidente del Centro Ernesto Balducci di Zugliano e di Alex Zanotelli, Missionario comboniano.
Flavio Lotti, Direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali e Diritti Umani, lancia un appello a partecipare alla Perugia Assisi di domenica 7 ottobre: “Di fronte a tutto quello che sta accadendo e ai pericoli che incombono, non bastano più gli appelli web, le manifestazioni di indignazione virtuale, i gesti simbolici che talvolta nascondono una quotidiana passività e inerzia. Oggi serve una diversa e più matura assunzione di responsabilità, personale e collettiva. Serve, in altre parole, non un nuovo movimento “per” la pace ma un movimento “di” pace. Un movimento fatto di persone che la pace non si limitano a chiederla, a invocarla, ma s’impegnano a “farla”. Perché è ormai chiaro che ogni cosa che facciamo, in ogni momento della giornata, può costruire pace o alimentare conflitti, tensioni, violenze“.
Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, ha voluto sottolineare, alla viglia della marcia, come: “in questi giorni Assisi si propone alla attenzione nazionale per un nome, quello di Francesco che, nel giorno della sua festa, nel giorno dedicato alla informazione, invita all’accoglienza. Assisi non rappresenta solo la logica dell’accoglienza ma ne propone la sua anima ovvero l’uomo che “attende” l’altro uomo. Ad Asissi si ritrova il popolo dei “ponti” e dell’uomo che costruisce ponti, dell’uomo che abbraccia l’altro e che offre all’altro la propria umanità.Assisi desidera accogliere un popolo in cammino: non un popolo delle crociate, non un popolo indifferente all’altro ma attento e sensibile e capace di creare integrazione e inclusione. E’ il popolo della fraternità e della pace”.
(Foto di Andrea Ferrari)