Numerosi i telegrammi e i messaggi
d'auguri inviati al neo presidente della Repubblica Mattarella. Oltre
al telegramma del Papa, arrivato quasi in contemporanea all'annuncio
ufficiale dell'elezione, anche la presidenza della Conferenza
episcopale italiana, in una nota, saluta «rispettosamente e
con viva soddisfazione» il nuovo capo dello Stato, augurandogli «che
il suo alto servizio aiuti efficacemente il Paese a ritrovare la via
di uno sviluppo integrale, assicurando per questo la preghiera della
Chiesa che è in Italia. Possa il nuovo Presidente della Repubblica
Italiana sostenere la fiducia e le attese di quanti ogni giorno si
impegnano per una società più giusta e più umana. Confermiamo la
più leale collaborazione per la promozione dell'uomo e per il bene
del Paese».
Galantino: «Ci richiami ai veri bisogni del Paese»
Monsignor Galantino,
segretario generale dei Cei, ha espresso gli auguri al
presidente Mattarella in diretta mentre era negli studi di TV2000.
«Auguri a tutta l'Italia», ha esordito, considerando la rapidità
dell'elezione come un segnale positivo rivolto a «tutti quanti hanno
desiderio di venire fuori dalla mancanza di speranza». Poi ha
aggiunto: «All'onorevole Mattarella chiederei che ci richiami
all'essenziale della Costituzione se come governo, politici e
amministratori, ma anche come semplici cittadini distraiamo il nostro
orecchio e cuore dai veri bisogni del Paese. Veramente abbiamo tutti
bisogno di essere aiutati ad avere un occhio menopartigiano e
meno incattivito, carico di spirito di servizio. E dalla biografia di
Sergio Mattarella vengono fuori tutte queste opportunità».
Il cardinale di palermo Romeo: «Non ha mai ostentato la sua fede»
L'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo,
si è detto «molto contento» per l'elezione di Mattarella Un «uomo
discreto, impegnato, attivo», che «non ha mai strumentalizzato la
sua storia personale, non ha mai speculato sul fatto di essere il
fratello di Piersanti, ucciso dalla mafia».
«Un altro motivo di soddisfazione - ha detto all'Adnkronos il
cardinale Romeo - è dovuto al fatto che in tempi ragionevoli si è
riusciti a dare un assetto stabile alla nazione, in un momento in cui
il Paese è interessato da una crisi sociale ed economica che rende
incerto il futuro». Che ha aggiunto:
«Fa piacere che sia stato nominato il
primo Capo dello Stato siciliano. Conosco personalmente Mattarella,
un cristiano che non ha mai ostentato la sua fede. Parliamo spesso
dell'Italia, della nostra Sicilia, della necessità di dare un colpo
d'ala. Portano il suo nome importanti operazioni di riassetto
istituzionale come la riforma della Difesa e la legge elettorale»