«Paura maledetta – scriveva Celestino, ieri, prima dell’inizio della prima prova scritta; «Il caldo, il sole, gli Amici, la spensieratezza i motorini e le giornate a studiare per poi scappare dagli Amici... L'AMICIZIA quella vera quella che ritrovo negli sguardi di chi vedo raramente ma mi sorridono con la forza del Cuore... […] nomi che ormai sono parte della mia anima... e poi lui sempre lui mio padre... Hai fatto del tuo meglio ? Si ma era una bugia PAPÀ ma ora sto facendo del mio meglio... . Questa #lamiamaturità ...». Anna, invece, posta uno stralcio della Ginestra di Giacomo Leopardi: «Come d'arbor cadendo un picciol pomo, Cui là nel tardo autunno Maturità senz'altra forza atterra». C'è chi poi si lascia andare a un certo amarcord... «Tornerei indietro di 12 anni… davanti a quei cancelli ad aspettare il suono della campanella… #correvalanno2006 #lamiamaturità #immaturi» e chi, immancabilmente, posta la canzone di Antonello Venditti “Notte prima degli esami”.
Anna, Celestino, Maurizio, Giovanni: sono tanti i nomi e le persone che si rincorrono sul web per testimoniare le attese e l’emozione della notte prima degli esami. Valentina scrive: «Accadde un anno fa... non dormii quella notte, mi alzai nervosa al massimo, poi il citofono: "Ci vediamo dopo a zia" e li cominciò il pianto. Arrivati a scuola dalle 8.30 alle 9.45: il mio esame non finiva più! Un'ora e un quarto per guadagnarmi quella sensazione... ridere e piangere allo stesso tempo? L'ho fatto quel giorno pensando che tutti i sacrifici erano stati appena ricompensati ma quegli anni non sarebbero più tornati... anni dei litigi e delle gioie, dei compiti e delle interrogazioni». Flussi di coscienza, fiumi in piena sull’onda delle emozioni. Maurizio ricorda: «Era il 1989, le sere prima erano state dedicate agli ultimi ripassi (studiate di sera ragazzi che la mente e' più riposata e più aperta a ciò che dovete ricordare, ci disse una prof). La colonna sonora di quella maturità ? Raf, “Ti Pretendo”. Tormentone estivo che vinse quell'anno il Festivalbar».
Giovanni, dal canto suo, la notte prima degli esami la rivivrebbe mille mila volte e oggi insegna: «É passato un po' di tempo ormai dalla mia notte prima degli esami e la ricordo come se fosse ieri… una notte (insonne) piena di emozioni per la paura, l’ansia, il terrore di dimenticare un anno “speso” a studiare come non mai, le lacrime. Lacrime dovute all’agitazione ma soprattutto causate dalla consapevolezza di essere giunti alla fine di un percorso favoloso ,con prof meravigliosi, e che quella notte stava per segnare un traguardo. Avevo sognato tantissime volte quella notte, ma la realtà ha smentito ogni mia aspettativa, posso dire che il quantitativo di emozioni era assurdo e il cuore stava per scoppiarmi».
Infine c’è Stefania che consegna al web il suo augurio per il fratello Silvano: «Vita mia. Ci siamo. Mai avrei pensato che sarebbe arrivato questo giorno. Tu. Il mio bimbo. Il mio fratellino che prendeva a calci la porta per entrare, che non capiva perché in quei giorni fossi così lontana. Ricordo ancora la tua vocina alla porta, "Nennà api". Ora a quella porta ci sono io, e in quella notte ci sei tu. Goditela tutta. Guarda il cielo e respira forte. Questa è la tua notte speciale. La tua notte prima degli esami. E questa magia non la ritroverai mai più. Ne avrai altre. Ma di questa no. Quel che fatto è fatto. Quello che più ti auguro è di respirare a pieni polmoni questa notte e di saper riconoscere nella vita tutti gli altri momenti che vivrai. Riconoscerli mentre li vivi. Mordere le emozioni che avrai, piangere come quando ti ho sentito ai tuoi primi respiri e ridere a crepapelle come quando scivolavi sulle mie gambe. Vivi a 1000 amore mio, tutto. Tutto quello che la vita ti offrirà».