VERO...
Alcuni alimenti possono interagire.
Vero. Un medicinale può interagire con cibo, bevande e integratori alimentari, che, in alcuni casi, ne incrementano la tossicità. Ad esempio, l’assorbimento delle tetracicline è ridotto in presenza di alimenti ricchi di ione calcio (latticini) o di integratori alimentari contenenti ferro e magnesio, e lo stesso vale per le statine assunte in concomitanza con cibi ricchi di fibre. Alcune verdure (broccoli, spinaci, prezzemolo...) ad alto contenuto di vitamina K possono antagonizzare l’effetto degli anticoagulanti, mentre il latte potrebbe essere utile con gli antipsicotici a base di litio per ridurre la frequenza di disturbi gastrici.
L’abuso è pericoloso.
Vero. In alcuni casi, può peggiorare alcune patologie epatiche o renali. Ad esempio, l’uso di Ace inibitori può indurre un’ulteriore riduzione della funzione renale con peggioramento dell’ipertensione arteriosa.
La luce diretta può deteriorarli.
Vero. Generalmente, tutti i farmaci vanno conservati lontano da fonti di calore e di luce. Alcuni tuttavia risultano particolarmente fotosensibili, come la nisoldipina (che va rimossa dal blister solo al momento dell’assunzione) e la nifedipina (le cui capsule per questo non vanno rotte). Altri medicinali per cui è indicata la conservazione al riparo dalla luce sono fluticasone, vitamina D, nitroglicerina, chinina e sali di bismuto.
Per via inalatoria occorre attenzione.Vero. Di solito, i farmaci assunti per via inalatoria, sono quelli contro patologie bronchiali o polmonari. Anche in questo caso, sono possibili eventi avversi, sia locali che sistemici, che possono essere prevenuti evitando la somministrazione ripetuta e a intervalli di tempo molto ravvicinati tra loro oppure, nel caso della candidosi orale da corticosteroidi, risciacquando il cavo orale dopo la somministrazione.
...O FALSO?
Vanno conservati in frigorifero.
Falso. Quelli per cui non è specificamente richiesto rischiano di andare incontro ad alterazioni che ne possono poi ostacolare la somministrazione o renderla poco sicura. In generale, i medicinali vanno conservati alla temperatura riportata sulle confezioni. Esempi di farmaci che richiedono temperature di 0 – 8 °C sono insulina, alcuni colliri, vaccini iniettabili, interferoni, eritropoietina e ormone della crescita.
In gravidanza non si possono usare.
Falso. Le prime settimane di gestazione e l’ultimo trimestre sono i periodi più delicati. Tuttavia, esistono farmaci che possono essere utilizzati a dosaggio pieno e per un periodo adeguato (penicilline, macrolidi e cefalosporine), mentre altri vanno evitati. Per non sbagliare, l’Agenzia italiana del farmaco ha realizzato un apposito portale Web (www.farmaciegravidanza.gov.it).
Non vanno assunti a stomaco vuoto.
Falso. Alcuni richiedono l’assunzione a stomaco pieno per contrastare l’effetto gastro-lesivo (come nel caso dei Fans come ibuprofene, diclofenac, naprossene, eccetera), mentre per altri (come ad esempio il paracetamolo) si ottiene un più rapido effetto a stomaco vuoto. È importante attenersi ai foglietti illustrativi.
Vanno sempre e solo presi con l’acqua.
Falso. Non tutti i medicinali vanno assunti per bocca, ma anche per via sublinguale, topica, parenterale e rettale. Certamente, per i primi il solvente di elezione è l’acqua, un liquido inerte che non interferisce con i principi attivi e non ne altera struttura o solubilità. Meglio evitare bibite che contengono caffeina e altre sostanze leggermente stimolanti (soprattutto in caso di antipertensivi, antiaritmici, ansiolitici o ipno-inducenti) e l’alcol, che può ridurre il metabolismo epatico e aumentare il rischio di sovradosaggio.