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domenica 20 aprile 2025
 
Profughi
 

Mediterraneo, un'altra strage "invisibile"

15/04/2015  Voci del naufragio di una carretta del mare con oltre 400 persone a bordo. Salvini. "La colpa è del Governo". Oltre diecimila naufraghi salvati in pochi giorni. Gli scafisti sparano per accelerare lo sbarco dei clandestini.

Oltre 1500 migranti tratti in salvo nella sola giornata di ieri in 12 diverse operazioni coordinate dal Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera a Roma. Che si aggiungono agli 8.480 salvati nei giorni scorsi. In tutto: diecimila persone soccorse. Non ci sono soltanto la Guardia Costiera e la Marina Militare dell’Operazione Triton a svolgere le operazioni di soccorso. Le stesse autorità militari sottolineano il “significativo” contributo prestato dal naviglio mercantile alle operazioni. La Norman Corona, ad esempio, una nave cargo che ha collaborato con la Guardia costiera a trarre in salvo 95 persone. Mentre nel Canale di Sicilia, teatro di nuove tragedie del mare (alcune voci parlano di una nave carretta inabissatasi con un carico di 400 vite umane) si lavora per il salvataggio di vite umane, a Roma si svolge il solito balletto di polemiche. Matteo Salvini, alla vigilia delle elezioni regionali, è scatenato. Il ledare della Lega Nord imputa al Governo lo sbarco di clandestini dalle coste libiche. “E’ un governo che aiuta gli scafisti, che finanza i terroristi e che ha migliaia di morti sulla coscienza. Basta, fermiamo le partenze, gli sbarchi". Come? “Andiamo in nord Africa ad identificare i veri profughi che hanno diritto all'accoglienza", ha spiegato.

Nel frattempo gli scafisti e i mercanti di uomini aprono il fuoco. Chi c'era a bordo del natante che, due giorni fa, ha sparato in aria mentre il rimorchiatore italiano Asso 21 stava soccorrendo un barcone carico di migranti? Secondo alcune foto di dettaglio che circolano nelle ultime ore, l'imbarcazione è a tutti gli effetti una motovedetta del tipo di quelle usate dalle forze armate o di polizia, di colore grigio, con tanto di lampeggiante. A bordo si vedono quattro uomini, tutti con la stessa cerata gialla. Uno imbraccia un fucile. Secondo quanto riferito dal'armatore di 'Asso 21', le persone a bordo della motovedetta hanno "sparato in aria e non al nostro equipaggio né ai migranti". E lo hanno fatto "per velocizzare l'operazione di sbarco: è come se avessero voluto dire ai migranti 'fate in fretta'".  

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