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mercoledì 12 febbraio 2025
 
 

Meglio che le chiese crollino...

06/05/2014  Monsignor Nunzio Galantino, alla vigilia delle competizioni elettorali - quella europea e le amministrative - tuona contro il voto di scambio: Spero di non essere costretto, e soprattutto spero che non siano costretti i nostri fedeli, ad assistere al mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici"

«Lasciate che crollino le chiese, lasciate che crollino i saloni, ma non si fanno queste cose». Sono molto dure e dirette le parole di monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jionio e segretario generale della Cei. Riferendosi alle prossime elezioni, sia europee che amministrative, e al voto di scambio il vescovo ha ribadito: «Preferisco che non si realizzino opere ex novo o che non si sistemino strutture se questo deve essere la contropartita diretta o indiretta di un impegno diretto di sacerdoti durante le elezioni, a favore di Tizio, di Caio o di Sempronio».
La dichiarazione, rilanciata dal telegiornale di Tv2000, da pochissimo diretto da Lucio Brunelli, esprime anche l'amarezza di quanto è già accaduto in passato.  «Spero di non essere costretto, e soprattutto spero che non siano costretti i nostri fedeli, ad assistere al mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici», è il monito del segretario della Cei. 
«È bene che sappiamo, una volta per tutte, che chiunque vede il vescovo o un sacerdote impegnarsi nell'orientare o influenzare il voto, ipotizza una sola cosa: l'interesse personale o la ricerca di favoritismi di varia natura».
Per quanto riguarda la politica, invece, «noi cristiani, sacerdoti e laici, dobbiamo dare un forte contributo per evitare gli eccessi, le divisioni, i rancori nelle nostre comunità e tra le famiglie. Aiutiamo e formiamo i nostri laici a considerare la politica come la forma più alta di carità. Aiutiamoli e formiamoli a maturare nel bene comune, come ci chiede la Dottrina sociale della Chiesa. Incoraggiamoli a competere e a spendersi per creare condizioni di vivibilità nel nostro territorio, avendo a cuore il rispetto della persona, della legalità e dell'educazione alla "vita buona del Vangelo"».

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