Marco Mengoni
dedica la vittoria a Sanremo con “L'essenziale” “ai miei collaboratori e
a Luigi Tenco”. I Modà, terzi con “Se si potesse non morire”, canzone scritta
per la figlia del loro leader Kekko Silvestre, ringraziano i loro fan perchè , puntualizza
il cantante, “a mia figlia dedico la mia vita”. Elio e le Storie Tese, secondi,
ci tengono invece a “non essere etichettati come i Toti Cutugni del ventunesimo
secolo”, alludendo alla loro precedente partecipazione al Festival del 1996
quando come adesso sfiorarono la vittoria.
Sono queste le prime parole degli
artisti che hanno conquistato il podio del 63° Festival di Sanremo, l'edizione
più vista dal 2001, con una media di 11 milioni 936 mila
telespettatori. Il picco di ascolto si è registrato alle 21.48 con il
siparietto fra Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e la modella Bianca Balti,
mentre lo share più elevato si è avuto alle 00.56 alla proclamazione del
vincitore Marco Mengoni con il 73,48 per cento. Una maratona che ha messo a dura
prova i cantanti anche da un punto di vista fisico, specie gli “Elii” che,
nell'ennesimo loro esilarante travestimento, si sono presentati in versione
extralarge: “Abbiamo impiegato quattro ore per conciarci così e ce ne vorranno
almeno due per tornare normali”, ha spiegato il cantante.
Il gruppo ha fatto
incetta di riconoscimenti, conquistando pure con la “Canzone mononota” il
Premio della Critica “Mia Martini” e quello per il miglior arrangiamento
conferito dall'orchestra. “La nostra canzone è un gioco con un obiettivo:
mostrare che si può costruire una
canzone su una sola nota senza annoiare”. Del resto, pure Arthur Schönberg diceva che c'è ancora un sacco di musica “in
do” che si può comporre. “Confermo”, risponde Elio “e poi Schönberg è un nostro
amico, anche se è morto da un po'”.
I favoritissimi Modà assicurano di non
essere dispiaciuti per la mancata vittoria, un po' “perché il nostro nuovo
disco sta vendendo benissimo” e un po', aggiunge sempre Kekko, “perché
speravamo di raggiungere il podio in modo da poter tornare sul palco dopo
mezzanotte: oggi è il mio compleanno ed è stato bello festeggiarlo così”.
Il
vincitore Marco Mengoni è il più emozionato e spontaneo, tanto che si lascia
spesso andare al suo dialetto viterbese: “Io so' felice, che altro devo dì?”.
Chissà se con questa vittoria riuscirà a scrollarsi di dosso l'etichetta di
“figlio dei talent show” che, in quanto tale, gode di vantaggi rispetto agli
altri. “Nell'ultimo disco che ho pubblicato ho scritto un'intera canzone su
tutte le frasi che mi sono sentito rivolgere da quando ho vinto “X Factor”,
come “chi viene da un talent non ha ideali”. Io sono quello che avete visto
tutti in queste serate e credo di essere migliorato in questo periodo, almeno
un pochetto. Poi, chi vuole capire bene, altrimenti pazienza”.
L'ultimo
pensiero è ancora per Luigi Tenco. La usa interpretazione di “Ciao amore ciao”,
la canzone che interpretò nel 1967 a
Sanremo prima di suicidarsi, è stato uno dei momenti più emozionanti di questo
Sanremo, tanto da meritarsi l'apprezzamento della famiglia del cantautore.
“Conoscevo più o meno la storia di Tenco, poi ho visto il video di Dalida che
cantava “Ciao amore ciao”, mi sono subito messo a piangere e ho pensato che
sarebbe stato bello riportarla su questo palco”, spiega Mengoni. “Sono molto
legato anche al testo, che all'epoca fu pure censurato: racconta la storia di
un ragazza che si sente chiuso nel suo paese e decide di trasferirsi in una
città, lasciando tutti i suoi affetti. Scopre però che la città per lui è
vuota, si sente solo e sente il bisogno di ritornare alle proprie radici. E un
bisogno che avverto molto pure io”.
Eugenio Arcidiacono
LA CLASSIFICA FINALE COMPLETA DEL FESTIVAL
1. Marco Mengoni
2. Elio e le Storie Tese
3. Modà
4. Malika Ayane
5. Raphael Gualazzi
6. Daniele Silvestri
7. Max Gazzè
8. Chiara
9. Annalisa
10. Maria Nazionale
11. Simone Cristicchi
12. Marta sui Tubi
13. Simona Molinari e Peter Cincotti
14. Almamegretta