Casi isolati di meningite sono stati segnalati a Roma, Napoli e in Liguria, tuttavia questi episodi rientrano nella norma (ogni anno i casi di meningite in Italia sono un migliaio). È più preoccupante la situazione in Toscana, dove si registra la morte di un bimbo di 22 mesi colpito da meningite batterica di tipo C. In Toscana, dal 2015 ad oggi, si sono registrati 60 casi di meningite C. La Regione proseguirà fino al giugno del 2017 la campagna straordinaria di vaccinazioni avviata nell’aprile del 2015. Secondo Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, “rifiutare la vaccinazione in Toscana, dove continuano a essere presenti dei focolai, è proprio da irresponsabili”.
Ecco qualche indicazione per conoscere meglio questa malattia.
CHE COSA È:
la meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (meningi).
Può avere origine batterica o virale. La meningite virale è quella più comune e di solito si risolve in 7-10 giorni senza gravi conseguenze. La meningite batterica è più rara, ma può essere molto più grave, con conseguenze letali, soprattutto nel caso sia provocata dal meningococco. La gravità della meningite batterica è più elevata quando colpisce i bambini.
I SINTOMI:
i primi sintomi sono generici (sonnolenza, mal di testa, poco appetito). In seguito compaiono febbre, nausea, vomito, pallore. Un segno tipico della malattia è la rigidità della nuca. Sono frequenti anche le convulsioni. La meningite batterica può avere anche forme fulminanti, che portano a un peggioramento nel giro di poche ore, con la comparsa di piccole macchie rossastre sulla pelle causate da micro-emorragie dei vasi sanguigni. Il periodo di incubazione varia dai 3 ai 6 giorni per la forma virale e dai 2 ai 10 per la forma batterica.
COME SI TRASMETTE:
la meningite si trasmette da persona a persona per via respiratoria, con tosse e starnuti. Tuttavia il contagio è reso possibile da un contato stretto e prolungato con la persona infetta o dalla permanenza in luoghi molto affollati.
LA DIAGNOSI:
in presenza di sintomi sospetti bisogna rivolgersi al proprio medico. L’esame decisivo è l’analisi del liquido spinale attraverso la puntura lombare.
LA CURA:
deve essere tempestiva. La meningite batterica si cura con gli antibiotici, mirati a colpire il ceppo responsabile dell’infezione. La meningite virale non richiede terapie specifiche, ma solo di supporto (antidolorifici e farmaci contro la febbre).
LA PREVENZIONE:
la vaccinazione è il mezzo più efficace e in Italia sono disponibili diversi vaccini. Gli esperti precisano che nessun vaccino protegge al 100 per cento, ma la protezione resta altissima e soprattutto, in caso di contagio, attenua le conseguenze dell’infezione e previene le conseguenze più gravi.