Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 12 maggio 2025
 
 

"Meno sicurezza e più Vangelo e nessun dubbio sull'Amoris Laetitia"

29/04/2017  Il presidente dell'Azione Cattolica Matteo Trufelli apre i lavori dell'Assemblea nazionale: "Basta titubanze e timidezze e invece ardore, generosità e un pizzico di giovanile sfrontatezza". Sull'Amoris Laetitia: "Non va ridotta ad un manuale di pastorale familiare o ad un vademecum per corsi di fidanzati".

Le parole del Papa di giovedì all’Azione cattolica internazionale e dunque a che a quella italiana che è la più grande, anzi è la madre, tra tutte le 52 associazioni di Azione cattoliche del mondo raccolte nel Fiac, hanno lasciato il segno e il presidente dell’Ac, il professore Matteo Trufelli docente di Storia delle dottrine politiche, le rilancia chiedendo all’Ac una “nuova spinta” con coraggio e creatività, ma soprattutto con fiducia nel Vangelo. Nella relazione che apre i lavori dell’Assemblea nazionale del 150° ripete che di non preoccuparsi se “siamo un’Azione cattolica chiamata a muoversi su un terreno inesplorato, in cui sembra sempre più difficile orientarsi”. Ammette che saranno di meno “le sicurezze”,  ma la cosa importante è che “la realtà di cui siamo parte ci chiede di non fermarci alle cose che hanno funzionato finora, di non accomodarci su ciò che sappiamo fare bene, su ciò che ci rassicura”. Trufelli, che lascia la presidenza a meno di una sua rielezione per il secondo mandato previsto dallo Statuto nelle votazioni che ci saranno il 1° maggio, non nasconde i problemi e nemmeno l’autocritica. Spiega che oggi l’Azione Cattolica è “più precaria e più fragile rispetto anche solo a pochi anni fa, sotto diversi punti di vista”. E li elenca: “Un certo indebolirsi della capacità di tenuta dei responsabili associativi ed educativi, che sempre più sembrano scontare la fatica di coniugare il proprio servizio con la quotidianità dell’esistenza; il progressivo ridursi delle disponibilità ad assumere ruoli di responsabilità e di collaborazione ai vari livelli dell’Associazione, da quello parrocchiale a quello nazionale; la difficoltà sempre maggiore con cui i nostri assistenti riescono a tenere insieme la molteplicità di incarichi che gli sono affidati”. Eppure cocciutamente, come è sempre stato nella storia dell’associazione, anche in periodi molto più bui, basti pensare al fascismo e al periodo della resistenza, l’Azione Cattolica va avanti con parole e una testimonianza limpida, e con un’elaborazione delle nuove sfide anche ecclesiali che non colgono nemmeno un briciolo dei “dubia” proposti da alcuni cardinali per esempio sull’Amoris Laetitia. Trufelli è stato chiaro: “L’Amoris laetitia, in particolare, sembra offrire tantissime piste di lavoro, perché ci invita a guardare alla persona in relazione, alla sua felicità, alla cura dei legami nelle diverse età della vita, al ruolo generativo del rapporto intergenerazionale, all’importanza fondamentale della formazione della coscienza per un autentico esercizio della libertà responsabile, e a molto altro ancora. Vorrei quasi dire: non lasciamo che venga ridotta a un manuale per la pastorale famigliare o a un vademecum per corsi di fidanzati”. E’ su due testi fondamentali del Papa, oltre che sull’Evangelii gaudium, considerato il manifesto del Pontificato e richiamato da Bergoglio nel lungo discorso di giovedì, che l’Azione Cattolica ha deciso di modulare il suo impegno: “Amoris laetitia e Laudato si’”.Essi, ha sottolineato Trufelli, servono per capire come si fa ad  “assumere la concretezza dell’esistenza superando i limiti di una pastorale che divide le persone in pezzi e perciò si allontana dalla loro vita, divenendo astratta, aprioristica, attenta a rispondere a domande che nessuno porta nel cuore”. Ecco perché, ha concluso il presidente dell’Azione Cattolica, è arrivato il momento di “lasciare un po’ di titubanze e timidezze, rispolverando l’ardore e la generosità, ma forse anche quel  pizzico di giovanile sfrontatezza, con cui centocinquant’anni fa Mario Fani e Giovanni Acquaderni decisero di mettersi insieme a un gruppetto di altri giovani e ad alcuni amici sacerdoti per gettare il seme buono del Vangelo dentro le zolle del proprio tempo”.

Alberto Bobbio

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo