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martedì 05 novembre 2024
 
Disturbi dell'alimentazione
 

«Mettersi in costume le crea disagio e mangia solo verdure scondite»

27/08/2022  "I social network sono un luogo di aggregazione ma anche un pericolo per le ragazze più 'fragili' che si fanno condizionare dai corpi molto magri e super curati delle influencer e delle modelle. Mi sono resa conto che mia figlia, quest'estate, provava vergogna a mettersi in costume perché non riteneva il proprio fisico 'adatto'. Così ha trascorso tutto il tempo a mangiare verdure destando la mia preoccupazione!" Leggi la risposta di Alberto Pellai

A inizio estate mi sono accorta che per la prima volta nostra figlia di 14 anni sembra mostrare una grande difficoltà di accettazione del suo corpo. Subito dopo gli esami di terza media, siamo andati al mare per una breve vacanza di 5 giorni. Ma sono rimasta molto colpita nel constatare che non ha mai voluto mostrarsi in costume in spiaggia, mentre in albergo – al momento del pasto – selezionava solo piccole quantità di verdure che tendeva a mangiare scondite. Solo dopo mie insistenze aggiungeva qualcosa nel piatto, ma ci metteva tantissimo tempo a mangiarne il contenuto. Eravamo stati nello stesso albergo più volte negli anni passati e una delle cose che lei amava di più era il momento del pasto. Ora invece è il momento in cui la vedevo sempre cupa e pensierosa. Come se il cibo fosse un nemico da cui tenersi alla larga. Mi devo preoccupare? LINDA

Cara Linda, non devi chiedere a me se c’è da preoccuparsi perché già lo sai anche tu – da quanto scrivi – che tutto ciò che hai notato nella vacanza al mare con tua figlia è indicatore di un disagio di cui è necessario prendere consapevolezza a livello famigliare. Il momento del pasto non deve mai trasformarsi in un tiro alla fune tra genitori e figli. Questa è una delle prime dinamiche da smantellare perché quell’attenzionamento ossessivo con cui i genitori a volte impongono il cibo a figli che lo rifiutano può essere un fattore che fa peggiorare il disturbo del comportamento alimentare di cui a volte soffrono i nostri figli. I comportamenti di tua figlia sembrano suggerire che ci sia il rischio, per lei, di sviluppare un problema alimentare serio.

Il fatto che te ne sei resa conto precocemente ti deve spingere a verificare con uno specialista qual è il genere di supporto e di aiuto che le serve in questo momento. La prima persona a cui chiedere una consulenza dovrebbe essere il vostro pediatra di riferimento, che saprà indicarvi quale sostegno vi serve e a chi rivolgervi, nella vostra zona di residenza. Voi genitori siate aperti ai suggerimenti che gli esperti vi faranno e sappiate che probabilmente l’intervento che vi verrà proposto non sarà rivolto solo alla ragazza, ma comporterà anche il coinvolgimento di voi genitori. Fiorenza Sarzanini, nel libro Affamati d’amore (Solferino ed.) racconta alcune storie di giovani pazienti con un disturbo del comportamento alimentare e ci aiuta a comprendere anche perché, in questo tempo di post-pandemia, questo genere di problematica si è reso evidente in alcune famiglie

 
 
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