Sono sempre stata vedova bianca: lui più al piano di sotto da sua sorella che “ha bisogno” – come dice lui – ma che è una sfaticata, sempre piena di mali che non vuol curare. Ma un giorno mi sono stufata, ho pregato e mi sono detta: “Ma cosa mi costa fare un po’ di pasta in più anche per questa cognata?”. E ho cominciato a mandarle, attraverso mio marito, piccoli piatti pronti che cucinavo per noi e per i due nostri nipoti. Mia cognata non mi ha mai ringraziato, ma mio marito è diventato un altro: ora si accorge di me, anche sessualmente. Mi sembra un’altra vita, non sono più una vedova bianca. E sono perfino allegra. O no? AGNESE
— La tua è una lettera pasquale, cara Agnese! Lasciami gustare il tuo cambiamento che descrivi con quel tanto di allegria che prima non ti concedevi. Tu ci stai segnalando che fino a che aspettiamo che siano gli altri a cambiare, non succede mai niente. E tu hai passato anni da “vedova bianca”, piena di delusione e di rabbia: tuo marito sempre di sotto da sua sorella e tu, che venivi da un paese lontano, ti sentivi lasciata sola e messa in secondo piano.
Aggiungi una cognata che ai tuoi occhi era una donna impossibile: piena di mali (che non ti sembravano veri) che tenevano incollato il fratello. Non mi dici nulla di tua suocera ora defunta: chissà se aveva raccomandato la figlia al fratello sano. A te questa cognata sembrava soltanto una sanguisuga, incapace di rispettare il matrimonio di suo fratello. Ma un giorno decidi di... cambiare tu! In che modo? Andando a fare le tue rimostranze alla cognata impossibile? Andando a porle ben intenzionate condizioni? Nemmeno per sogno.
Fai qualcosa di assolutamente gratu
ito: prepari un piatto in più per la sorella di tuo marito; e lo fai con costanza, senza aspettarti nulla in cambio: tuo marito scende con il piatto pronto, ben preparato. Non sappiamo che cosa lui abbia pensato: ma quello che tu vedi è che – ti cito – «è diventato un altro»! Forse poteva dire: «Finalmente ti sei accorta di lei, ci voleva tanto?! Con tutti i suoi mali lei non riesce a prepararsi niente di caldo, potevi pensarci prima!». Niente di tutto questo: quando scende lo Spirito che “fa nuove tutte le cose”, tutto cambia, a patto che glielo permettiamo. Possiamo perfino essere stupiti delle novità a catena che si innestano, a partire da un gesto gratuito e senza attesa di ricambio. Ti auguro, cara Agnese, la capacità di rimanere a questo livello alto, a favore del vostro matrimonio!