Sono la sorella maggiore di un fratello che ho sempre amato molto e – a dire il vero – anche difeso. L’unica cosa che non capisco di lui è come abbia fatto a sposare una donna assurda come mia cognata: sempre saccente, piena di sé, capace di mettere il becco su tutto. Hanno una figlia sola, la quale, appena ha potuto, se n’è andata di casa e vive a Roma. Ebbene, questa cognata mai una volta mi ha fatto gli auguri di compleanno; all’inizio glieli facevo io, poi ho lasciato perdere. Ma una settimana fa – ricoverata in ospedale per Covid – si è ricordata il mio compleanno e mi ha fatto gli auguri. Come la devo prendere? CARMEN
— Nella tua lettera, cara Carmen, insinui che quegli auguri inaspettati (ormai hai 75 anni!) li devi al... Covid. Ti cito: «Il Covid le ha dato alla testa». Quindi questi auguri inaspettati non valgono, non sono veri e sinceri, pensi tu. Hai educatamente risposto «grazie» ed è finita lì. E così stai perdendo una formidabile chance: e cioè che le cose tra voi due non siano proprio come le hai sempre pensate. Anzi, ricordi tutte le volte che le hai teso la mano che lei ha sempre rifiutato. Anche i tuoi auguri di una volta per il suo compleanno non smuovevano niente: lei ti rispondeva formalmente «grazie» e finita lì, anzi, le vostre ostilità più o meno esplicite «prendevano aria» (parole tue).
Vedi, noi umani siamo imbattibili quando vogliamo azzerare le novità che non si inquadrano nelle nostre premesse. Per sorridere: uno scienziato diceva che la proposizione “tutti i cigni sono bianchi” detta con assoluta certezza, non viene messa in discussione quando un altro, zitto zitto, fa passare davanti ai miei occhi un cigno nero, perché magari me la cavo dicendo “non ci vedo bene questa mattina!”. Il tuo “cigno nero”, cara cognata Carmen, potrebbe essere... il Covid. Se ti arrivano – dopo un quarto di secolo – i suoi auguri, può essere effetto del Covid! E tu ti senti perfino “buona” ad accettare formalmente i suoi auguri. E se ci fosse un’altra ipotesi? Se proprio l’isolamento del Covid ha raggiunto tuo cognata per “deporre” l’idea stereotipa che aveva di te? Se avesse “visto” in qualche modo quella parte di te alla quale non aveva mai dato credito? Certo, tu hai sempre protetto tuo fratello (e tua madre, sua suocera) dai suoi attacchi, dalle sue svalutazioni, tu eri una “nemica” che ha messo il naso nel suo matrimonio, ma ora (complici Covid e vecchiaia, questo sì) se vedesse una parte di Carmen che non ha mai valutato? Forse (forse!) ha pensato che ti meritavi un “buon compleanno, Carmen!” con una voce che tu onestamente riconosci squillante e gioiosa. Una volta si diceva «ne è passata di acqua sotto i ponti»: vero, ma se non c’è il ponte non si può nemmeno vedere l’acqua passare... Il ponte è il tuo accogliere un cambiamento inaspettato