Ho una figlia di 12 anni e il rapporto tra noi comincia a essere problematico. Lei ha un deficit di apprendimento che abbiamo scoperto tre anni fa e che ha portato la sua autostima ai minimi storici. Ha già fatto un percorso di psicoterapia con una specialista che le ha giovato, ma a me non sembra abbastanza. Temo che mia figlia possa passare dal non sentirsi soddisfatta di sé stessa, per mancanza di autostima, a un disinteresse verso la scuola e gli interessi extrascolastici.
CONSUELO
Cara Consuelo, all’ingresso in preadolescenza il rapporto tra genitori e figli si “ridefinisce”. Loro diventano meno disponibili a condividere tutto con noi. E spesso vivono emozioni intense che li fanno apparire come viaggiatori di montagne russe dell’instabilità: un giorno sono alle stelle, il giorno dopo vedono tutto nero. Quindi come primo consiglio ti direi di non spaventarti troppo se tua figlia, in questa fase della sua crescita, è profondamente cambiata. Succede a tutti i figli e le figlie. Detto questo, nel vostro specifico caso c’è il problema derivato dalla diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa) che ha prodotto in tua figlia un crollo dell’autostima. Questa cosa non dovrebbe mai succedere. Un Dsa, infatti, dovrebbe solo comportare una differente modalità di studiare e di gestire alcune attività e prove in classe. In gioco non c’è il valore dello studente, né le sue potenzialità di apprendimento. Tua figlia può leggere Il pesce che scese dall’albero di F. Riva (Sperling & Kupfer), un 24enne che racconta la sua storia di dislessico felice, mentre tu troverai conferma a quanto ti ho scritto in La dislessia non mi fa paura di Fusco e Milazzo (Vallardi). Hai fatto bene a far aiutare tua figlia con un percorso di psicoterapia, ma direi che forse ora, invece di fare ulteriore psicoterapia, per sostenere l’autostima della ragazza potrebbe risultarle utile qualcos’altro, come il coinvolgimento in un laboratorio espressivo o teatrale studiato specificamente per preadolescenti. Spero che ce ne siano di disponibili nella vostra città. Attenzione: non sto parlando di corsi di recitazione, ma proprio di laboratori di espressività che aiutano i ragazzi a sviluppare il senso di sé e la percezione del proprio protagonismo con un lavoro sul corpo, sulla parola e sull’espressività. Per aiutarla ad avere una visione più positiva di sé e della sua vita, regalale il libro di Boucher Il libro che ti fa diventare super mega felice (Il castoro), che con battute fulminanti e molti fumetti divertentissimi aiuta a riconquistare un pensiero positivo che permette di guardare la vita con il giusto paio di occhiali.