Il volto televisivo di Doppia Difesa è
più solare e sorridente che mai in questo
periodo particolarmente felice. Michelle
Hunziker sta per dare alla luce
un figlio, ancora una volta una femmina
dopo la primogenita Aurora. Però nei
mesi scorsi non si è sottratta all’impegno
di scrivere, con l’amica Giulia Bongiorno,
il libro Con la scusa dell'amore (Longanesi) che rivela una delle sue
tante facce: quella generosa, combattiva,
che completa con naturalezza la bellezza
e la bravura che tutti le riconoscono.
Sì, anche le donne, perché Michelle Hunziker è una “bella e famosa” che riesce
a neutralizzare l’invidia femminile.
Dal libro si capisce che nella vita non
le sono mancati problemi, eppure lei
trasmette positività...
«Penso di doverla un po’ alla mia famiglia.
Mio padre, in particolare, era un
artista, un uomo di fede. Ho ricordi bellissimi
delle domeniche in chiesa con lui,
da bambina, e delle passeggiate nei boschi
che facevamo dopo. In tutta la sua
vita, non l’ho mai sentito parlare male
di nessuno; era sempre contento, e anche
di fronte alle difficoltà sorrideva. Poi aveva
le sue fragilità, però probabilmente
quel lato l’ho preso da lui».
Nel libro lei parla anche degli anni
in cui, ancora molto giovane, era vittima
di una specie di setta.
«Ne ho scritto perché penso che in Italia
se ne parli pochissimo e si faccia poca
prevenzione. Chi ci casca, ovviamente
non ne parla perché è convinto di fare la
cosa giusta. Chi non ci è cascato, ritiene
che non gli succederà mai. La prevenzione
però non è mai abbastanza, perché in
realtà tutti possiamo avere momenti di
fragilità. Però, se non hai accanto persone
con basi solide, è facile incappare in
situazioni del genere, perché è una dipendenza
come ogni altra. Perciò ho ritenuto
che fosse utile raccontare. Una delle
più grandi violenze che ho vissuto nella
mia vita è proprio quella, e visto che il libro
parla di violenza, ho voluto condividere
quell’esperienza con i lettori».
Pure sui suoi problemi con gli stalker
aveva deciso di non tacere.
«Sì, perché penso che sia la trasformazione
quella che fa di ogni esperienza
una virtù. Io dico sempre che sono andata
sul banco di scuola dello stalking, perché
per 4-5 anni di seguito ho avuto persone
che mi perseguitavano. Non mi sono
mai sentita una vera vittima, perché
in ogni caso ho sempre avuto la possibilità
di proteggermi tramite guardie del
corpo. Ciò che una donna normale non
può fare. Non dico che non facesse molta
paura sapere che un pazzo mi minacciava
di morte e si presentava nei camerini,
o sotto casa. Però abbiamo imparato
con l’esperienza che il grande pericolo sono
purtroppo gli ex partner, uomini molto
vicini verso i quali non ci sono barriere
di nessun tipo».