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venerdì 04 ottobre 2024
 
Italia
 

Migranti e oltre: l'Europa vera siamo noi

02/09/2015  Non c'è, in Europa, un sistema migliore di quello italiano per affrontare l'emergenza migranti. Tra i Paesi del Nord e dell'Est che marchiano i profughi o invocano (solo adesso) le iniziative europee che prima osteggiavano, l'Italia è un esempio di cui andare orgogliosi.

La Repubblica Ceca "marchia" i profughi, con una procedura che solleva sinistri ricordi. In Ungheria è il caos dietro il penetrabilissimo muro e nel Paese che orgogliosamente pretendeva di fare da solo. L'Austria del "non entra nessuno" ora chiede iniziative europee, summit europei, aiuti europei. La Bulgaria si è detta pronta a muovere i blindati. La Polonia del boom economico innescato da 181 miliardi di euro versati dall'Europa, ora è pronta ad accogliere 900 migranti, avendo una popolazione di 39 milioni di abitanti. Una pagliacciata.

Si fatica a riconoscerlo ma, per almeno una volta, la classe politica italiana fa bella figura. Intanto, forse con la sola eccezione della Germania, nessun Paese è riuscito a gestire il problema migranti con l'efficacia e l'umanità messe in mostra dall'Italia. Mettiamoci pure anche la Spagna e la Grecia, investite come noi da imponenti masse umane ma indubbiamente avvantaggiate dal confine di terra: loro hanno costruito muri e hanno confini più difendibili rispetto agli ingressi irregolari; noi, anche se fossimo più "cattivi" di quel che siamo, non possiamo alzare muri sul mare. Il dilemma se accoglierli o lasciarli annegare, quindi, è tutto e solo nostro. Siccome siamo ancora un Paese civile, abbiamo scelto di accogliere. E bene o male, riusciamo a gestire 100 mila persone nei centri di accoglienza. Gli altri che fanno, oltre a sparare gas lacrimogeni? 

Ma non solo. In giugno, quando si cominciò a capire che il piano per ripartire i migranti per quote nei 28 Paesi Ue non sarebbe passato, Matteo Renzi attaccò l’egoismo dei Paesi dell’Est e del Nord con queste parole: «Se non siete d’accordo sui 40 mila non siete degni di chiamarvi Europa... Se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. Non accettiamo alcuna concessione: o fate un gesto anche simbolico oppure non preoccupatevi. L’Italia può permettersi di fare da sola, è l’Europa che non può permetterselo».

E infatti: sono bastate due settimane di flussi come quelli che investono l’Italia da due anni e i Paesi del Nord-Est Europa sono andati nel panico. Il Regno Unito (che pure non aderì al trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone) ora vuole bloccare anche l’ingresso degli europei (tra i quali, nell’ultimo anno, 57 mila italiani) che, secondo il Governo Cameron, “sfruttano” il sistema inglese. Sperando, a quanto pare, che la Spagna non decida di mettere alla porta i 125 mila pensionati inglesi che si godono sole e Welfare sulle sue coste.

Aveva ragione Renzi: con tutti i suoi difetti, quello italiano resta un modello di gestione dei migranti, rispetto alle crisi di nervi altrui. E anche un modello di europeismo: con l’embargo noi paghiamo i conti dell’ossessione anti-russa di Polonia e compagnia, loro fanno i furbi sui migranti. L’Europa siamo noi.  


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