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martedì 15 ottobre 2024
 
migranti
 

L'UNHCR: «Oltre 100 milioni di persone in fuga nel mondo, il doppio rispetto a dieci anni fa»

16/06/2022  Il Rapporto "Global Trends 2021" dell’Agenzia Onu per i rifugiati: l'invasione russa dell'Ucraina e altre emergenze come in Africa o in Afghanistan hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni a maggio 2022. L’Alto Commissario Filippo Grandi: «Se la comunità internazionale non unirà le forze per far fronte a questa tragedia umana, risolvendo i conflitti in corso e individuando soluzioni durature, questa terribile tendenza continuerà»

Il numero delle persone costrette a fuggire dalle proprie case è aumentato ogni anno nell'ultimo decennio, ed è ora il più elevato da quando si è cominciato a registrare il dato. È la fotografia scattata dal Global Trends 2021, il rapporto statistico annuale dell'Unhcr, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, pubblicato giovedì, che sottolinea che alla fine dello scorso anno, le persone in fuga risultavano essere 89,3 milioni, un aumento dell'8% rispetto al 2020 e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa. L'invasione russa dell'Ucraina e altre emergenze come in Africa o in Afghanistan hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni a maggio 2022.

Nel 2021, il numero di rifugiati è cresciuto arrivando a 27,1 milioni, spiega il rapporto, mentre i venezuelani fuggiti all'estero sono stati 4,4 milioni. In merito a questi due dati, l'83 per cento è stato accolto in Paesi a reddito basso o medio; i Paesi meno sviluppati hanno assicurato asilo al 27% del totale e il 72% vive in Paesi confinanti coi propri Paesi di origine. Il numero di richiedenti asilo ha raggiunto i 4,6 milioni, un incremento dell'11%. L'anno scorso ha fatto inoltre registrare per il quindicesimo anno consecutivo un aumento del numero di persone sfollate all'interno del proprio Paese a causa di conflitti, arrivate a 53,2 milioni.

Il rapporto riferisce che il numero di arrivi di rifugiati è aumentato, tra gli altri Paesi, in Uganda, Ciad e Sudan. Lo scorso anno, la Turchia ha accolto quasi 3,8 milioni di rifugiati, il numero più elevato su scala mondiale, seguita da Uganda (1,5 milioni), Pakistan (1,5 milioni) e Germania (1,3 milioni). La Colombia ha accolto 1,8 milioni di venezuelani fuggiti all'estero. Il Libano ha accolto il più elevato numero di rifugiati pro capite (1 su 8), seguito da Giordania (1 su 14) e Turchia (1 su 23). In rapporto alle proprie popolazioni nazionali, l'isola di Aruba ha accolto il numero più elevato di venezuelani fuggiti all'estero (1 su 6), seguita da Curacao (1 in 10). Più dei due terzi dei rifugiati e dei venezuelani fuggiti all'estero (69%) sono scappati da soli cinque Paesi: Siria (6,8 milioni), Venezuela (4,6 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,4 milioni) e Myanmar (1,2 milioni).

I richiedenti asilo hanno presentato lo scorso anno 1,4 milioni di nuove domande di asilo: gli Stati Uniti d'America sono stati il Paese che ha ricevuto il numero più elevato di domande individuali (188.900), seguito da Germania (148.200), Messico (132.700), Costa Rica (108.500) e Francia (90.200). Il documento segnala che l'anno scorso è stato particolarmente degno di nota per il numero di conflitti che si sono riacutizzati e di nuovi conflitti che sono esplosi: secondo la Banca Mondiale, 23 Paesi sono stati teatro di guerre di intensità media o alta, per una popolazione totale di 850 milioni di persone. Parlando degli sfollati interni, il documento dell'agenzia Onu spiega che in alcune aree, per esempio in Myanmar, l'aumento di questo dato è stato causato dall'inasprirsi di violenze o conflitti.

Il conflitto nella regione etiope del Tigray e in altre regioni ha innescato la fuga di milioni di persone all'interno del Paese. Le rivolte scoppiate nel Sahel hanno provocato nuovi esodi interni, in particolare in Burkina Faso e in Ciad.

L'Unhcr sottolinea che se gli esodi continuano a svilupparsi sempre più rapidamente e ne aumenta la portata, le soluzioni a disposizione - il ritorno volontario, il reinsediamento o l'integrazione locale - non fanno che diminuire. «Ogni anno, nell'ultimo decennio, i numeri sono aumentati», ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, «se la comunità internazionale non unirà le forze per far fronte a questa tragedia umana, risolvendo i conflitti in corso e individuando soluzioni durature, questa terribile tendenza continuerà».

L'Alto Commissario ONU per i rifugiati, Filippo Grandi

Aumentano i rifugiati e sfollati interni rientrati a casa nel 2021

  

Il Rapporto evidenzia anche che, sebbene le cifre siano modeste, il numero di rifugiati e di sfollati interni che hanno fatto ritorno a casa nel 2021 è aumentato, tornando ai livelli pre-Covid, facendo registrare un incremento del 71% dei casi di rimpatrio volontario. Per l’Unchr si tratta di «barlumi di speranza».

Secondo il documento, 5,7 milioni di persone in fuga hanno fatto ritorno alle proprie terre o ai propri Paesi di origine lo scorso anno, di cui 5,3 milioni di sfollati interni e 429.300 rifugiati. Un altro dato segnalato come incoraggiante nel rapporto è che sebbene si stimi che nel 2021 i casi siano lievemente aumentati, circa 81.200 apolidi hanno acquisito una cittadinanza o se la sono vista confermare: il miglior risultato in termini di riduzione dell'apolidia da quando l'Unhcr ha lanciato la campagna #IBelong nel 2014.

«Mentre registriamo sgomenti il succedersi di nuovi esodi forzati, l'aggravamento di quelli esistenti e la mancanza di soluzioni ad essi, dobbiamo anche riconoscere gli esempi dati da quei Paesi e quelle comunità che lavorano insieme per individuare opportunità a favore delle persone in fuga», ha dichiarato Filippo Grandi, «sta avvenendo in determinate situazioni - per esempio tramite la cooperazione regionale volta a consentire il ritorno degli ivoriani - ma è necessario che queste importanti decisioni siano riproposte o adeguate anche ad altri contesti».

 
 
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