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martedì 08 luglio 2025
 
in svizzera
 

La via svizzera all'accoglienza: «Siamo ricchi e i migranti non li vogliamo»

01/06/2016  In un paesino elvetico gli abitanti si sono rifiutati di ospitare la loro quota di dieci stranieri decisa dal governo preferendo pagare una multa di 263 mila euro. «Non siamo razzisti», spiegano, «ma non vogliamo che rovinino il nostro villaggio e dare messaggi sbagliati»

Mentre mezza Europa discute su come accogliere i migranti in fuga dalla Siria e dagli altri paesi del Medio Oriente, nel villaggio svizzero di Oberwil-Lieli, nella parte tedesca del Paese, hanno trovato la soluzione perfetta per risolvere il problema. Per non accogliere dieci (sì, dieci) rifugiati – la quota assegnata dal governo – è meglio pagare ogni anno una multa di 263 mila euro. Della serie: siamo ricchi e ce lo possiamo permettere.

La soluzione è perfettamente democratica visto che è stata votata dal 52% degli abitanti in un referendum (strano, in Svizzera). Il paesino ospita ben 300 milionari su circa 2.200 abitanti ed è tra i più ricchi d’Europa. «Noi non li vogliamo, tutto qui», ha spiegato al Daily Mail uno degli abitanti. «Abbiamo lavorato per tutta la vita, tutto ciò che abbiamo ce lo siamo guadagnato. Questo è il nostro villaggio, e non vogliamo che venga rovinato. Da noi non ci sono spazi per i rifiugiati, qui non ci starebbero».  Il sindaco di destra Andreas Glarner (nella foto in alto) si è affrettato a precisare che «non è un gesto razzista» ma riguarda piuttosto il “tipo” di migranti che sarebbero arrivati nell’ameno villaggio.  «Nessuno ci ha detto se i rifugiati arrivano dalla Siria o se si tratta, invece, di migranti economici che arrivano da altri Paesi», ha spiegato Glarner. 

Un ragionamento, quello di dare la precedenza agli immigrati siriani su tutti gli altri perché più qualificati, non nuovissimo e già sposato in passato dalla cancelliera Merkel che poi ha preferito fare accordi con la Turchia. «Se sono siriani, allora a maggior ragione è meglio aiutarli nei campi vicino a casa loro. Gli mandiamo soldi, piuttosto, ma se li ospitiamo qui facciamo passare un messaggio sbagliato perché ne arriveranno altri, che metteranno a rischio le loro vite nel tentativo di attraversare il mare pagando qualcuno per trasportarli». C’è anche un problema di convivenza: «Non credo che conoscano la nostra lingua», ha detto ancora il sindaco. «Se ci sono bambini, dovranno andare a scuola, e ci vorrà un’attenzione particolare nei loro confronti».

Ad aprile scorso in Svizzera sono arrivate 1.748 richieste d’asilo. In leggero aumento rispetto al 2015 quando erano 1.376. Nel 2014 le richieste d’asilo da parte dei rifugiati furono in tutto il Paese 62.620.    

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