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venerdì 11 ottobre 2024
 
tragedia
 

Migranti, naufraga barcone partito dalla Libia con 750 persone a bordo: è strage

14/06/2023  L’attivista per i diritti umani Nawal Soufi e Alarm Phone (l'organizzazione non governativa che gestisce gli Sos delle imbarcazioni in difficoltà) avevano lanciato l'allarme già ieri. Il naufragio avvenuto al largo delle coste greche. Nel Mediterraneo centrale non c’erano così tanti morti dal 2017

Nella foto Reuters, scattata dalla Guardia costiera greca, si vede l'imbarcazione piena di migranti prima che si capovolgesse nel Mediterraneo centrale.
Nella foto Reuters, scattata dalla Guardia costiera greca, si vede l'imbarcazione piena di migranti prima che si capovolgesse nel Mediterraneo centrale.

Non s'erano registrati così tanti morti dal 2017. Il Mediteranneo ha inghiottio altre vite: un peschereccio partito dalla Libia s'è capovolto al largo della Grecia. A bordo c'erano circa 750 persone. Dalla martedì 13 giugno, le autorità greche, italiane e maltesi preposte al soccorso in mare risultano, secondo alcune fonti, a conoscenza delle difficoltà dell'imbarcazione. A lanciare il primo Sos è stata Nawal Soufi, l’attivista per i diritti umani che sulle sue pagine social costantemente aveva dato aggiornamenti sull’evoluzione della vicenda. Numerosi gli appelli, con le coordinate inviate alle 14.11 del 13 giugno mentre a bordo erano già svenute sette persone. «Autorità avvisate: italiane, maltesi e greche, attualmente ci sono due navi accanto alla barca, ma i migranti non riescono a leggere i nomi delle navi. Attendiamo i soccorsi», scriveva ieri Nawal Soufi.

Le condizioni del mare sono peggiorate. Dopo averi tentativi un mercantile che si trovava nelle vicinanze ha provato ad avvicinarsi: «Ogni volta che una bottiglia veniva buttata, i migranti andavano tutti insieme da quella parte della barca per ricevere l’acqua», ha spiegato Nawal Soufi. «Questo ha causato un grave squilibrio che ha rischiato di far affondare l’imbarcazione. In seguito, hanno cercato di legare il barcone con delle corde, ma durante questa operazione si è sfiorata la tragedia. Chiediamo soccorso immediato da parte della Grecia o Malta. Sto cercando di continuare a gestire lo stato di panico a bordo facendo capire che non verranno lasciati alle loro sorti e che arriveranno sicuramente altre navi per completare il soccorso», ha ancora detto l'attivista.

 

Alcuni migranti sopravvissuti alla strage nel centro di raccolta e soccorso, in Grecia. Foto Reuters.
Alcuni migranti sopravvissuti alla strage nel centro di raccolta e soccorso, in Grecia. Foto Reuters.

Purtroppo il peggio è accaduto.Oggi la notizia che il barcone è naufragato. Si temono centinaia di morti. Alle 18 di mecroledì 13 giugno erano, 78 i corpi già recuperati, 104 i sopravvissuti. Continuano le opertazioni per cercare i dispersi. 

Nawal Sopufi è tornata a scrivere: «750 non è un numero! Per loro non basterà il lutto! In che lingua devo rispondere ai familiari dei morti? Quali parole devo usare? Ho passato una vita a portare avanti questa missione e non ho mai imparato le parole giuste da dire ad una madre che ha perso un figlio. Sono 750 cuori infranti (ha aggiunto con un'emoticon). Le loro voci sono impresse nella mia mente… Decine e decine di chiamate, pianti, urla… Tra questi, ci sarà la donna che mi ha chiamato all’inizio? Ci sarà quell’uomo che aveva in mano il turaya? Sembrava assetato. Non riusciva più a pronunciare le parole. Mi supplicava, mi diceva di comunicare a qualsiasi Paese europeo di venirli a prendere. Oddio… adesso bisogna dare priorità ai cadaveri… si proprio ai cadaveri… Più cadaveri verranno raccolti dal mare e meno famiglie piangeranno per decine di anni pensando che i propri cari sono solo dispersi e che forse un giorno torneranno».

L’ennesimo naufragio di un anno che già nel primo trimestre aveva stabilito il triste record di morti in mare dal 2017: erano 1039 fino a ieri. Un numero che adesso dopo il naufragio avvenuto a largo delle coste greche è ancora destinato ad aumentare.

 
 
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