Ormai, non solo i trafficanti programmano
il rischio di naufragio,
ma per noi organizzano il naufragio
stesso, mandando letteralmente ad
affogare centinaia di questi disgraziati
sotto minaccia delle armi. Perché lo
fanno? Vogliono ricattare l’Europa
e l’Italia affinché ripristinino “Mare
nostrum”. Intendono far leva sui sensi
di colpa del nostrano “buonismo”,
politicamente corretto. Il risultato,
invece, è che più immigrati si fanno
arrivare, più ne muoiono, visto che
nella Libia del califfato e delle mafie
la tratta degli schiavi gestita da criminali
e terroristi islamici è insieme un
affare economico e un ricatto politico.
Gente simile non ha pietà e usa gli
immigrati per accrescere sempre più
il proprio potere! Immagino che lei
queste elementari evidenze le riconosca.
A meno che il nuovo “Vangelo”
non sia un’ibrida dottrina dell’accomodamento
a tutti i costi. Ottima,
forse, per tirar dentro la Chiesa chi
cristiano non era, ma perfetta per far
fuggire dalla Chiesa quanti vi appartenevano
da sempre. Si tratta solo di
scegliere.
FRANCO C.
Non conosco altro Vangelo che quello
di Gesù, che mette al centro la dignità
delle persone e l’attenzione verso i più
svantaggiati. L’amore per il prossimo non
è un optional per il credente, è invece il
cuore del cristianesimo. Noi saremo giudicati
sulle opere di misericordia, tra le
quali c’è anche “l’ospitalità verso il forestiero”.
Il problema del numeroso flusso di
disperati che rischiano la vita nella traversata
del Mediterraneo va affrontato
con umanità e politiche di accoglienza,
che coinvolgano tutti, dalle singole regioni
italiane alle diverse nazioni d’Europa.
Il nostro Paese, da solo, non può farsi carico
di tutto. E occorre anche incidere sulle
cause che costringono queste persone a
fuggire dalle loro terre.