E' una strage senza fine. Almeno 39 immigrati, tra cui 5 bambini, sono morti annegati
dopo che l'imbarcazione sulla quale viaggiavano è naufragata mentre
tentavano di raggiungere l'isola greca di Lesbos. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali riprese dai media internazionali. In base a quanto si è appreso, sul barcone si trovavano almeno 53
profughi provenienti da Siria, Afghanistan e Myanmar. L'imbarcazione si è
capovolta al largo della costa di Bademli, a ovest della Turchia,
subito dopo essere partita dal distretto di Canakkale. La Guardia Costiera è riuscita a salvare un numero ancora imprecisato di persone.
E' l'ennesima tragedia di migranti nel mar Egeo dopo che due giorni fa, 24
persone, tra cui 10 bambini, sono morti annegati al largo della costa
greca di Samos dopo che il barcone sul quale viaggiavano si è rovesciato
dopo essere partito dalla Turchia. Nel frattempo, gli equipaggi delle due motovedette della Guardia
Costiera italiana impegnati nel Mar Egeo, su richiesta di Frontex, hanno
eseguito diversi interventi di soccorso durante i quali sono stati
salvati complessivamente 46 migranti, tra cui cinque bambini finiti su
degli scogli. In particolare, una delle due motovedette italiane, a Kos, ha
soccorso 3 gommoni salvando complessivamente 31 migranti. L'altra
motovedetta, a Samos, ha salvato 15 persone abbandonate su una
scogliera: tra loro 4 donne (una in stato di gravidanza) e, appunto, 5
bambini, tutti di età inferiore ai tre anni. Le operazioni di soccorso,
riferiscono al comando generale delle Capitanerie di porto, sono state
molto difficili ed impegnative, ma grazie all'intervento dell'equipaggio
della motovedetta, dei soccorritori navali (i cosiddetti rescue
swimmers) e dei sommozzatori della Guardia Costiera italiana è stato
possibile trarre in salvo tutti.