«Creare ponti di speranza tra isole separate dalla paura». Era questo lo scopo della Campagna promossa dalla Caritas internazionale che papa Francesco inaugurò il 27 settembre 2017 formulando un accorato invito: «Fratelli, non abbiamo paura di condividere il viaggio! Non abbiamo paura! Non abbiamo paura di condividere la speranza!”. “Share the journey", il titolo: "Condividiamo il viaggio”. Dopo quattro anni, termina la Campagna ma continua la missione. Martedì 15 giugno, il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente di Caritas Internationalis, ha fatto un bilancio. “Non solo guardare i migranti", ha detto, "ma guardarli con compassione; non solo ascoltare la loro voce, ma le loro storie e preoccupazioni; non solo passare dall’altro lato, ma fermarsi, come il Buon Samaritano, per vivere un momento di comunione con loro”.
Il cardinale ha sottolineato che la campagna “ci ha aiutato a raggiungere i migranti, ad abbracciare la loro povertà e sofferenza, a considerarli partendo dalla consapevolezza che non sono numeri, ma persone con nomi, stori e sogni”. Con la Campagna, inoltre, la Caritas “ha aiutato a diffondere una nuova cultura a livello globale, una cultura di incoraggiamento personale, una nuova visione di accoglienza della persona umana attraverso il migrante”. Tagle ha poi ricordato la sua visita al campo di rifugiati ad Idomeni, in Grecia nel 2015, il suo viaggio in Libano nel 2016 dove ha incontrato i rifugiati siriani, la visita in Giordania dove ha incontrato molti rifugiati provenienti dall’Iraq e le due visite nel 2018 e nel 3019 al campo dei Rohingya in Bangladesh. Ha menzionato, inoltre, gli incontri con gli sfollati interni del suo Paese, “che portano le ferite di conflitti violenti, povertà, traffico di esseri umani e disastri ambientali”.
“Mio nonno – ha poi rivelato Tagle – era nato in Cina, ma è stato costretto a lasciare la sua patria da giovane con suo zio per andare nelle Filippine in cerca di un futuro migliore”. Nella campagna della Caritas, ha sottolineato Tagle, “cristiani, musulmani, indu, seguaci di altre religioni, atei sono stati accolti come persone umane”. “In un tempo in cui il Covid-19 dovrebbe portarci alla solidarietà globale, e in un momento in cui gli Stati sono più preoccupati di proteggere i loro cittadini, con il rischio di intensificare l’egoismo e la paura dello straniero – ha concluso il cardinale – la fine della campagna globale della Caritas Internationalis è un appello a continuare a condividere il viaggio con i migranti, specialmente in questo momento di grande difficoltà. La campagna formalmente finisce, ma la missione continua. Papa Francesco è stato una fonte di ispirazione per la campagna. Ci ha accompagnato in ogni tappa importante di questo viaggio. Ci incoraggia ad accogliere, proteggere, accompagnare e integrare i migranti”.
L'obiettivo di “Share the Journey” era di creare spazi e opportunità di incontro tra migranti, rifugiati e comunità locali, promuovendo la cultura dell'incontro e della conoscenza reciproca è stato articolato in 130 iniziative realizzate dalle 162 Caritas nazionali appartenenti alla confederazione ed operanti in tutto il mondo. La campagna ha visto anche il sostegno di altre realtà quali la rete ecumenica Act Alliance e alcuni organismi delle Nazioni Unite come la FAO o l’UNHCR.
Molte delle attività hanno previsto il Condividere un Pasto (Share the Meal) con dei migranti e rifugiati al fine di conoscerli. Nel giugno 2018, Caritas Internationalis ha promosso una settimana di pasti condivisi in tutto il mondo tra comunità locali, migranti e rifugiati. Caritas Siria ad esempio ha riunito rappresentanti delle comunità musulmana, cristiana, alawita e drusa per mangiare e pregare insieme. «Create spazi di condivisione per una rinnovata fraternità» è stato il messaggio del Papa per il pranzo coi migranti alla mensa Caritas di Roma, al quale hanno partecipato circa 100 tra migranti, rifugiati, rappresentanti del mondo istituzionale, politico, sociale ed ecclesiale.
In vista della giornata conclusiva, domenica 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato, Caritas Internationalis invita tutti ad unirsi ad un’iniziativa globale di solidarietà al fianco dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati interni. A partire dal 15 giugno collegandosi al sito caritas.org, sarà possibile accendere una candela virtuale di speranza nel Paese di preferenza ed offrire un messaggio di solidarietà con i migranti e rifugiati. I messaggi saranno poi raccolti in un libretto che sarà offerto al Papa.